Imu, affitti penalizzati: addio agli sconti, meno margini per i proprietari

Imu, affitti penalizzati: addio agli sconti, meno margini per i proprietari

ROMA – L’Imu sugli affitti è più alta a Roma, Torino e Bologna, secondo i dati pubblicati dal Sole 24 Ore. Affitti che dall’Imu risultano penalizzati, vista la scomparsa degli sconti che ha ridotto i margini dei proprietari.

Per un appartamento di 100 metri quadrati in posizione semicentrale, inquadramento catastale  medio-alto, in tutte e tre le città il dovuto supera il 2500 euro per il 2012. A Messina invece, riporta sempre il Sole, per la stessa tipologia di appartamento si spendono 425 euro.

Il caro Imu dipende dalle decisioni dei Comuni e, soprattutto, dalle differenze tra rendite catastali. Sono le grandi città ad avere, mediamente, valori catastali più alti, così come succede per l’abitazione principale, le seconde case sfitte. Ma per gli affitti bisogna valutare altre due variabili che dipendono dalle scelte dei singoli sindaci: la possibilità che  agli affitti a canone libero si applichi un’aliquota più bassa di quella ordinaria. Seconda opzione, l’eventualità che ci sia un’ulteriore riduzione per le locazioni concordate.

In alcuni Comuni, dove le finanze non sono in buone acque, si possono trovare delibere che tassano con l’1,06 tutti gli immobili diversi dalla prima casa, comprese quindi abitazioni sfitte e affittate. Ma in altri Comuni, dove la situazione lo consente, i sindaci hanno deciso di ridurre la tassazione sugli affitti concordati. Anche se poi, senza un correttivo per legge, il prelievo Imu sugli affitti convenzionati comporta quasi sempre un rincaro pesante.

 

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