In arrivo una banca dati per cercare gli scomparsi

D’ora in avanti sarà possibile cercare su un data base le persone scomparse. È in arrivo il Risc (acronimo di Ricerca scomparsi), un sistema di tipo web-based che permetterà di confrontare i dati biologici dei cadaveri non identificati con quelli delle persone scomparse. Lo ha annunciato il sottosegretario al ministero dell’Interno Alfredo Mantovano a un convegno organizzato, alla Camera, da Penelope (Associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse) in cui è stata, fra l’altro, sollecitata una legge in materia.

Anche il rappresentante del governo si è detto concorde al varo veloce della legge, il cui testo unico è ora all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato, in attesa del placet della commissione Bilancio. Il provvedimento, in 4 articoli, detta nuove regole sulla delicata fase della dununcia di persone scomparse, istituisce un Comitato nazionale interforze sulle persone scomparse, una banca dati per incrociare i dati delle persone scomparse con i dati dei cadaveri non identificati e chiede permessi retribuiti per i familiari di persone scomparse per cooperare al ritrovamento del congiunto.

Dal 1974 al 31 dicembre 2009 in Italia sono scomparse 25.134 persone. Mentre i cadaveri non identificati sono 829, un dato certamente «sottostimato». Saranno anche accelerati i tempi di registrazione, tempi spesso ora dilatati dal consiglio che viene troppo spesso dato di attendere nel fare la denuncia: la registrazione dei dati dello scomparso nel Risc dovrà avvenire entro 72 ore dalla denuncia. Potranno accedere al sistema la polizia scientifica ed altre forze dell’ordine. Dal confronto dei dati, emergerà una valutazione di corrispondenza di cui sarà fornito anche il grado (ad esempio: discreto, buono, ottimo). Subito dopo la partenza del Risk il Viminale e il ministero della Giustizia diffonderanno due circolari destinate agli operatori di competenza. Nel frattempo, saranno sottoscritti protocolli di collaborazione fra il ministero dell’interno e l’Anci, e fra il ministero dell’Interno e quello della Salute.

Tutti d’accordo sul fatto che è necessario adottare una procedura unica. «Ancor oggi – ha sottolineato il prefetto Michele Penta, Commissario straordinario per le persone scomparse – ci sono sacche in reparti periferici delle Forze dell’ordine in cui si attende qualche ora a far fare la denuncia, pensando all’allontanamento volontario». In molti hanno sottolineato che in Italia «la ricerca degli scomparsi l’ha fatta la trasmissione “Chi l’ha visto”». Un programma, ha detto la conduttrice Federica Sciarelli, che sfida le intemperie, sistemato com’è fra il Grande Fratello e il telefilm sulle persone scomparse “Senza traccia”. Che salta per tribune politiche o Mondiali di sci. «Ogni puntata – racconta la conduttrice – vuol dire portare a casa qualcuno».

Gestione cookie