Incendio Bologna, le regole per il trasporto del Gpl (petrolio liquido) su strada

Incendio Bologna, le regole per il trasporto del Gpl (petrolio liquido) su strada
Incendio Bologna, le regole per il trasporto del Gpl (petrolio liquido) su strada

ROMA – Da un primo esame dei rottami dell’autocisterna incendiatasi nel tamponamento e [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] poi esplosa sulla Tangenziale di Bologna appare credibile che si sia trattato di un veicolo per il trasporto su strada di Gas di Petrolio Liquefatto (GPL).

Si tratta di allestimenti montati generalmente su autotelaio o su rimorchio da trainare con motrice che rendono possibile il trasporto di grandi quantità di combustibile (un valore diffuso sono 48mila litri) reso liquido dalla forte pressione di carico e stoccaggio.

Tutta la materia è regolamentata a livello europeo dalle norme ADR, cioè l’accordo Ue relativo al trasporto internazionale delle merci pericolose su strada, che fissa procedure, limitazioni, segnalazioni e altre specifiche compresa la formazione del personale. I mezzi, prima di essere realizzati e commercializzati, devono soddisfare la norma UNI EN 12493 che specifica i requisiti minimi per i materiali, la progettazione, la costruzione, i procedimenti di lavorazione e le prove dei serbatoi di acciaio saldato per cisterne stradali per GPL.

Questa norma, seguita da tutti i costruttori, ”rispecchia – si legge nel sito dell’UNI – l’eccellenza della tecnica europea e, in qualità di riferimento per la presunzione di conformità all’ADR per la costruzione di dette cisterne e si pone come importante caposaldo per un esteso bacino di utenti”. Resta, oltre al problema della manutenzione periodica di questi veicoli e della loro ‘compatibilità’ con il traffico stradale, soprattutto in caso di tamponamento.

Come ben chiarisce uno studio del corpo dei Vigili del Fuoco, per fornire a tutti i comandi provinciali le procedure d’intervento sulle cisterne che trasportano GPL, la fuoriuscita del combustibile – sotto forma liquida o gassosa – dipende sostanzialmente dalla posizione del veicolo dopo l’incidente e dai danni che il serbatoio ha subito.

A Bologna, purtroppo, sembra essersi verificate due delle situazioni più pericolose, cioè quella dello scoppio del veicolo per ‘pool fire’ – cioè per accensione di una pozza di gas liquefatto – e quella del ‘jet fire’ in cui una perdita di vapori in forte pressione viene accesa da altre fiamme e provoca poi l’eventuale scoppio di tutto il serbatoio.

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