Priolo Gargallo, distrutta dalle fiamme la Riserva delle Saline: a rischio i fenicotteri, bagnanti evacuati Priolo Gargallo, distrutta dalle fiamme la Riserva delle Saline: a rischio i fenicotteri, bagnanti evacuati

Priolo Gargallo, distrutta dalle fiamme la Riserva delle Saline: a rischio i fenicotteri, bagnanti evacuati

Priolo Gargallo, distrutta dalle fiamme la Riserva delle Saline: a rischio i fenicotteri, bagnanti evacuati
Fenicotteri rosa in una foto d’archivio Ansa

SIRACUSA – Sicilia in fiamme per colpa del gran caldo: due vasti incendi sono divampati martedì 10 luglio nella zona delle saline di Priolo Gargallo (Siracusa), vicino la centrale Enel Archimede, lungo il litorale di Agnone Bagni. Si teme per la sorte dei fenicotteri ospitati nella Riserva Naturale Orientata Saline di Priolo, distrutta dalle fiamme. A rischio anche la sicurezza dei bagnanti che sono stati fatti evacuare via mare dalla spiaggia di Marina di Priolo, invasa dal fumo nero. 

Sul luogo sono intervenuti i Vigili del fuoco, gli uomini della Forestale e della Protezione civile ed un Canadair. Il lavoro dei pompieri è stato reso difficile perché le fiamme sono state alimentate dal forte vento di scirocco. Massima allerta per piccoli focolai anche a ridosso della zona industriale. Il tratto vicino Melilli dell’autostrada Siracusa – Gela è stato chiuso al traffico. Un rogo sviluppatosi a Siracusa, in via Pasquale Salibra, nella zona della Pizzuta, è stato invece prontamente spento dai pompieri, che hanno provveduto alla bonifica del sito. Le fiamme hanno inizialmente interessato alcune abitazioni, che sono state evacuate per sicurezza.

Fiamme anche a Palermo, San Vito Lo Capo e Catania

Altri roghi sono divampati anche a Palermo e sulle strade principali dell’isola, con tratti autostradali chiusi per spegnere le fiamme.

A San Vito Lo Capo un incendio ha lambito il villaggio Cala’mpiso da dove sono state evacuate 750 persone a bordo di motopescherecci. Quando l’allarme è cessato i turisti, a bordo di pullman, hanno fatto rientro nella struttura alberghiera.

Un altro vasto incendio è esploso mercoledì a Catania: sotto l’attacco del fuoco sono finiti gli stabilimenti balneari con fiamme alte e fumo denso che hanno spinto i bagnanti impauriti a lanciarsi in mare. In 180 sono stati messi in salvo grazie all’intervento di motovedette e gommoni di capitaneria di porto, guardia di finanza, vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Tra loro anche una sessantina di bambini, compresi 15 ragazzini di una colonia estiva.

Tutti al sicuro, ma le fiamme hanno distrutto tre lidi, bruciato ombrelloni e cabine, mentre altri stabilimenti hanno subito dei danni. Danneggiate decine di auto che erano posteggiate sul viale Kennedy. Cinque le persone rimaste ferite: 4 da intossicazione da fumo, compreso un vigile del fuoco, e un bagnante che ha riportato delle fratture tuffandosi in acqua durante la fuga.

Per spegnere l’incendio hanno lavorato da terra squadre dei pompieri, ma anche personale della polizia di Stato e del Comune e militari dell’esercito, con proprie autobotti, mentre in volo c’erano elicotteri dei vigili del fuoco, della forestale e della marina militare. Tutti gli interventi sono stati coordinati dalla prefettura di Catania che nel primo pomeriggio ha attivato la sala operativa. In serata la situazione è tornata sotto controllo, ma la zona è rimasta sotto osservazione.

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