Inchiesta appalti Bari: sequestrato anche un mega-appartamento

BARI – C'è anche un appartamento di sette vani del valore di 3,3 milioni di euro a Cortina d'Ampezzo tra i beni immobili sequestrati agli imprenditori baresi Alviero ed Erasmo Antro, agli arresti domiciliari su disposizione della magistratura barese con le accuse di truffa aggravata, falso materiale e ideologico. Sigilli anche ad appartamenti intestati alle mogli dei due indagati "titolari, tuttavia, – scrive il gip che ha emesso l'ordinanza, Alessandra Piliego – di redditi che appaiono assolutamente incompatibili".

Secondo il giudice, infatti, "gli indagati hanno posto in essere, in modo sintomatico, atti di depauperamento dei patrimoni personali e delle società". Nell'ordinanza di custodia cautelare, il gip parla di "vicenda davvero inquietante" che "pone in luce una pessima personalita' degli indagati nonostante lo stato di incensuratezza". Gli indagati, infatti, – rileva il giudice – nonostante la veste formale di imprenditori professionisti, vincitori di un importante ed ambito contratto d'appalto con la Provincia di Bari nonche' depositari della fiducia di noti istituti di credito, hanno dato prova di una professionalità a delinquere non comune. Cio' che stupisce – scrive ancora il gip – ''è la disinvoltura con cui gli Antro hanno posto in essere, nei confronti della Provincia, una truffa attraverso modalità piuttosto articolate".

Dalle indagini è emerso, infatti, che i documenti falsi potrebbero essere stati riprodotti "attraverso la scansione elettronica di un atto originale, poi adeguatamente modificato" utilizzando un programma di videoscrittura. "Strategie" che il giudice ritiene "indicative di una collaudata professionalità a delinquere", "di professionalità viziate, tendenti a sconfinare nei canali dell'illecito per conseguire guadagni ulteriori e superiori rispetto a quelli, già ingenti, loro spettanti per vie lecite".

Sulle esigenze cautelari, il gip ricorda che "il Consorzio ha ancora in essere contratti di appalto con le Province Bat e Lecce nonchè con il Compartimento Anas di Bari". Circostanze che rendono ''attuale il pericolo di reiterazione criminosa''.

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