Inchiesta appalti, pm: "Sistemi collusivi anche fuori Bari"

BARI – La procura di Bari ha scoperto nel computer dell'imprenditore Gerardo Degennaro (consigliere regionale pugliese del Pd) un file riguardante una bozza del bando di gara riguardante lavori al Policlinico San Matteo di Pavia, ''trasmesso dalla stazione appaltante pavese in epoca precedente alla sua approvazione e pubblicazione''. Lo scrivono i pm inquirenti baresi nella richiesta d'arresto avanzata per 16 dei 51 indagati nell'inchiesta sugli appalti concessi dal Comune di Bari al Gruppo Dec dei Degennaro.

L'esempio di Pavia viene citato dai pm nella sezione della richiesta dedicata al ''sistema delle collusioni'', dove i pubblici ministeri individuano una serie di ''comandamenti'' seguiti dai referenti del gruppo e dai pubblici ufficiali conniventi per aggirare le gare di appalto. L'esempio del San Matteo – scrivono i pm – e' indicativo ''della capacita' del gruppo Degennaro di attivare ed utilizzare sistema collusivi anche al di fuori del Comune di Bari''.

La bozza del bando di gara dei lavori del San Matteo – secondo i pubblici ministeri – inviata dalla ''stazione appaltante'' al management del Gruppo Degennaro aveva la finalita' di consentire una gara che si adattasse ''alle esigenze delle impresa concorrente''.

Il sistema di adattamento dell'aggiudicazione delle gare al Gruppo prevedeva – secondo i pm – varie possibilita': ''le regole della gara pubblica – scrivono i pubblici ministeri – possono intendersi aggirate anche quando il concorrente gia' prevede che potra', dopo l'aggiudicazione, ritenersi svincolato dalle previsioni di bando sia in punto di mero fatto (mediante la realizzazione di concreto di opere diverse da quelle previste) sia anche in diritto (mediante la approvazione di varianti)''.

Le indagini svolte hanno consentito di accertare che in molti casi sin dall'inizio il gruppo Degennaro aveva deciso di non osservare il capitolato: per esempio – sottolineano i pm – gia' ordinavano ''materiali diversi da quelli previsti in capitolato non soltanto prima ancora che una eventuale variante fosse non si vuol dire approvata ma almeno proposta alla Autorita' competente, ma persino prima che la cantierizzazione fosse arrivata ad un punto tale da rendere almeno formalmente giustificabile come esigenza sopravvenuta e non prevedibile la variante da proporre''.

Tra i ''comandamenti'' della Dec nella esecuzione dei lavori, uno riguarda ''la rendicontazione dei costi e le fatture false'': ''l'aspetto economico finanziario – scrivono i pm – per ottenere illecitamente il massimo profitto col minimo costo''.

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