Inchiesta G8, Bertolaso: "I magistrati vogliono la prescrizione"

ROMA, 14 OTT – ''I magistrati puntano alla prescrizione, perche' sanno che non c'e' nulla contro di me. Ma io mi opporro': io voglio una sentenza anche tra 20 anni, una sentenza me la devono dare. Io non faccio parte di nessuna casta, di nessuna cricca''.

L'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso torna a parlare dell'inchiesta della procura di Perugia sugli appalti del G8 – nella quale e' stato rinviato a giudizio con l'accusa di corruzione – in un'intervista a 'Matrix' che andra' in onda questa sera alle 23.45 su Canale 5.

''Per 2 anni – attacca Bertolaso – sono stato massacrato dai mezzi d'informazione. si sono inventati di tutto e di piu' sulle mie possibili malefatte: dalle ville in Costa Azzurra, a Montecarlo, alle ville con piscina a Positano, i conti all'estero, Lady Bertolaso. La mia povera famiglia e' stata massacrata per le consulenze, per soldi che avrebbero preso, addirittura sono arrivati a dire che avevo preso la cittadinanza greca''.

L'ex capo della Protezione Civile sottolinea poi che ''se mi fossi voluto difendere avrei evitato di dare le dimissioni da capo del Dipartimento e sarei rimasto al mio posto, come hanno fatto in molti, addirittura condannati''.

Chi? ''Io non ho certo paura di nessuno, ne' l'ho mai avuta – risponde – .Il comandante dei Ros, il reparto operativo dei carabinieri, condannato a diversi anni per traffico di stupefacenti e quant'altro, sta ancora al posto suo, tanto per citare un caso emblematico''. Senza ''entrare nel campo della politica, dove decine e decine di persone non solo indagate, imputate ma addirittura condannate stanno ancora tranquillamente sedute sui loro scranni e dietro ai tavoli dei loro uffici ministeriali e quant'altro''.

Poi Bertolaso – che si definisce ''cittadino normale'' che si e' ritrovato a fare un ''lavoro prestigioso ma difficile, delicatissimo'' – se la prende con i magistrati perugini ''Barberi (capo della Protezione Civile all'epoca della missione Arcobaleno, ndr) e' stato imputato, inquisito. Sono passati 11 anni e ancora non hanno fatto il processo. E' questo che volete da me, e' questo che volete fare a me? – chiede – Perche' questo faranno. Perche' nel momento in cui mi rinviano a giudizio e decidono che la prima udienza sara' il 26 aprile 2012, significa che i magistrati vogliono la prescrizione, sanno che non c'e' nulla contro di me e quindi sanno che devono tirarla per le lunghe, perche' per la mia accusa, tra cinque anni io saro' prescritto e quindi se fanno l'udienza ogni sei mesi il mio processo viene prescritto ed e' quello che vogliono quelli che mi hanno accusato''.

''Ma – conclude – non ci riusciranno perche' io mi opporro' alla prescrizione, questo deve essere chiaro a tutti. Sono colpevole, ma solo di essermi preso tutte le responsabilita' che mi sono preso''.

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