Inchiesta G8, Bertolaso difende la sua Protezione civile Spa

Guido Bertolaso

In Italia, quando c’é un conflitto tra privati e amministrazione pubblica si ricorre sempre all’arbitrato perché “é una greppia”, ovvero un sistema per “mangiare” per tutti. Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, in una lunga intervista al Secolo XIX ripercorre l’inchiesta che lo vede coinvolto, parla di progetti per il futuro e torna sulla legge che prevedeva, tra le altre cose,  anche la trasformazione della Protezione civile Spa, un cambiamento che avrebbe abolito il ricorso all’arbitrato per i lavori del G8 alla Maddalena e fu bocciato da maggioranza e opposizione.

Spiega il capo della Protezione civile: “Con il decreto io taglio del 30 per cento tutti i budget . Poi siccome le aziende dopo un primo momento di sbandamento si riorganizzano per chiedere l’arbitrato intervengo io”, con il risultato che “in Commissione me l’hanno cancellato, l’emendamento. Tutti d’accordo, maggioranza e opposizione”. “Io chiudo la porta principale – aggiunge – e loro cercano di rientrare da quella laterale. In aula ho chiesto che quell’articolo venisse rivotato, i cittadini hanno risparmiato almeno un centinaio di milioni”.

Il capo della Protezione Civile, poi, esprime la sua solidarietà a Scajola, ipotizza gelosia a proposito dell’inchiesta che lo vede coinvolto e precisa di aver consegnato all’imprenditore Diego Anemone un assegno da ventimila euro per “dei lavori di falegnameria”. Sul coinvolgimento della moglie dice: “Anemone cercava qualcuno che progettasse il verde per il suo centro sportivo, era il 2006, tempi non sospetti. Mia moglie fece la prima bozza, poi si fermò perché erano in arrivo i mondiali di nuoto e la collaborazione era, in effetti, inopportuna”.

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