Inchiesta G8: De Santis in manette ripreso dalle telecamere, scoppia la polemica

Frastornato “e amareggiato dall’essere stato esibito in manette alle telecamere”. Così uno dei difensori di Fabio De Santis, l’avvocato Alfredo Gaito, ha descritto il proprio assistito che lunedì mattina si è presentato al tribunale del riesame di Firenze che si è riunito per discutere sulla richiesta di scarcerazione per lo stesso De Santis e per Angelo Balducci.

Entrambi sono in carcere per l’inchiesta sull’appalto per la Scuola Marescialli. L’udienza si è conclusa intorno alle 10.30. I giudici si sono riservati la decisione. In aula De Santis ha reso dichiarazioni spontanee “segnalando – ha spiegato Gaito – di aver chiesto un’aspettativa al Ministero, che lo ha già dichiarato d’ufficio cessato dalle funzioni” di provveditore alle opere pubbliche della Toscana. Gaito ha sottolineato come questo di fatto “impedisce la reiterazione del reato”.

“Ha fatto – ha aggiunto Gaito – esclusivamente rilievi di carattere processuale”. Riguardo il fatto che De Santis è stato portato in tribunale in manette: “Non è proprio gradevole – ha detto Gaito – ma se é il prezzo da pagare…”. Il legale ha poi detto che apprezzerà “se quelle immagini non saranno mandate in onda o pubblicate”.

“I media si astengano dal diffondere riprese e fotografie di persone in manette”. E’ il richiamo del Garante privacy ai mezzi di informazione a seguito della richiesta, rivolta ai giornalisti, dall’avvocato di Fabio De Santis perché le immagini del suo assistito, ripreso stamane in manette in occasione dell’udienza presso il Tribunale del Riesame di Firenze, non vengano mandate in onda.

“Fatto salvo il diritto-dovere di informare su fatti di interesse pubblico, l’Autorità ricorda – in una nota – che occorre sempre rispettare la dignità delle persone, così come previsto, oltre che dalla normativa vigente, anche dal Codice deontologico dei giornalisti, laddove stabilisce che ‘le persone non possono essere presentate con ferri o manette ai polsi'”.

Il Garante invita, dunque, “tutti i media al più rigoroso rispetto delle norme, e alla salvaguardia della dignità personale, anche per evitare all’Autorità di dover adottare i conseguenti provvedimenti in caso di mancato adempimento”.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie