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PERUGIA – Assolti in appello a Perugia il costruttore romano Diego Anemone e l’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci. I due erano stati condannati in primo grado a nove mesi di reclusione, con pena sospesa, per concorso in rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio nell’ambito di uno dei tronconi dell’inchiesta sugli appalti per i cosiddetti grandi eventi.
Nello stesso procedimento sono stati assolti, sempre con la formula “perché il fatto non sussiste”, anche l’avvocato Edgardo Azzopardi e l’imprenditore Emmanuel Messina. Il processo si è svolto a Perugia in virtù del coinvolgimento dell’ex procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, che aveva patteggiato otto mesi di reclusione, con pena sospesa.
“Abbiamo da sempre sostenuto e dimostrato che non vi fu né poteva esservi stata alcuna rivelazione da parte di Achille Toro a suo figlio Camillo e soprattutto che l’ingegner Angelo Balducci non avesse sollecitato alcuna iniziativa per ottenere informazioni riservate presso la Procura di Roma”, ha detto l’avvocato David Brunelli.
“Oggi – ha aggiunto – con soddisfazione constatiamo che la Corte ha riconosciuto la bontà delle nostre tesi. I giudici d’appello hanno giustamente riformato una sentenza di condanna basata solo su conversazioni telefoniche suggestive ed equivoche, in contrasto con altri dati oggettivi acquisiti dal giudice nel corso del processo”.