Inchiesta “Grandi opere”: Anemone accusato di aver pagato alcune escort

Il giorno dopo avere ottenuto uno degli appalti per le cosiddette “Grandi opere”, Diego Anemone pagò quattromila euro ad alcune escort. È uno degli elementi emersi nel corso dell’intervento dei pm di Perugia davanti al Tribunale del riesame al quale i magistrati hanno chiesto di respingere le istanze di revoca della custodia cautelare in carcere per lo stesso imprenditore, per Angelo Balducci, Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola.

I giudici si sono riservati la decisione. Questa è attesa tra domani e giovedì. Dall’indagine è tra l’altro emerso che le prestazioni sessuali a pagamento rappresentavano una delle utilità concesse – secondo l’accusa – ai funzionari pubblici per compiere atti contrari ai loro doveri d’ufficio connessi all’affidamento degli appalti.

Oggi i pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi hanno sostenuto la competenza della procura perugina a occuparsi dell’inchiesta. Hanno poi sottolineato ai giudici che l’eventuale mancanza di alcuni atti, evidenziata dalle difese, non rappresenta una causa di nullità della misura cautelare. Hanno inoltre sostenuto che le esigenze cautelari nei confronti dei quattro arrestati si sono a loro avviso rafforzate come emergerebbe anche da alcune intercettazioni telefoniche.

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