MILANO, 29 LUG – I pm di Milano Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, titolari dell'inchiesta che ha portato in carcere Lele Mora per il crac della Lm Management e che vede indagato per concorso in bancarotta anche Emilio Fede, hanno deciso di avviare nuove rogatorie in Svizzera per chiarire la vicenda del prestito da oltre 2,8 milioni di euro ricevuto nel 2010 dall'agente dei vip da parte di Silvio Berlusconi, di cui, secondo l'accusa, il direttore del Tg4 avrebbe trattenuto per se' una parte.
Oggi i legali di Fede, gli avvocati Nadia Alecci e Gaetano Pecorella, hanno incontrato i due magistrati che coordinano l' inchiesta per accordarsi su date e passaggi delle rogatorie documentali e testimoniali da effettuare in coordinamento con le autorita' svizzere. In particolare, da quanto si e' saputo, i magistrati, col consenso della difesa, dovrebbero acquisire alcuni documenti contabili che possono essere utili per chiarire che fine abbia fatto la somma ricevuta in prestito da Mora, che non e' stata affatto utilizzata per risanare i conti della societa', benche' fosse ancora aperta la procedura fallimentare. Inoltre, i pm hanno chiesto di poter sentire per rogatoria un testimone. L'agente dei vip, interrogato ieri, avrebbe riferito ai magistrati di aver dato al direttore circa la meta' del prestito, mentre Fede, sentito nei giorni scorsi, avrebbe detto di aver preso solo 400 mila euro, che era quanto Mora doveva restituirgli per un prestito intercorso tra i due.