Inchiesta sui palazzi della giustizia a Lecce: a giudizio 10 imputati

Il Gip di Lecce Maurizio Saso ha disposto il rinvio a giudizio per i dieci imputati nell’ inchiesta sulla compravendita da parte del Comune di Lecce dei due palazzi di via Brenta dove sono ospitati gli uffici della giustizia civile. Con l’accusa di truffa e falso dovranno comparire tra gli altri in aula il prossimo 3 maggio Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del settore economico e finanziario del Comune di Lecce, l’ex assessore al Bilancio Ennio De Leo, Massimo Buonerba, il consulente legale dell’allora sindaco Adriana Poli Bortone, l’ex direttore generale Piergiorgio Solombrino, il costruttore dei due edifici, l’imprenditore Pietro Guagnano e il funzionario della Selmabipiemme Vincenzo Gallo.

La vicenda processuale riguarda il controverso procedimento che nel 2005 portò il Comune di Lecce, in assenza di una specifica delibera, a trasformare con la società milanese Selmabipiemme il contratto di affitto dei due immobili in un’operazione di leasing onerosissimo da 46 milioni e 500 mila euro da pagare in vent’anni e con altri 14 milioni di euro previsti per il riscatto.

Dalle perizie tecniche effettuate dalla Procura sui due palazzi sarebbero state riscontrate difformità rispetto alla normativa urbanistico edilizia con volumetrie e planimetrie non corrispondenti alla realtà. Gli edifici sono stati trovati privi di certificazioni antincendio e di agibilità. Il piano regolare comunale nella zona in questione, all’ingresso nord della città prevedeva in quella zona la realizzazione di complessi residenziali e non uffici pubblici.

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