Incidente Alex Zanardi, la procura chiede l’archiviazione, ma la famiglia del campione si oppone

Alex Zanardi: il pubblico ministero chiede di archiviare le indagini sull’incidente al campione paralimpico. 

Per la Procura di Siena non vi sarebbe alcun “nesso causale tra la condotta” del conducente del tir “e la determinazione del sinistro stradale”.

L’incidente ad Alex Zanardi

L’incidente risale allo scorso 19 giugno 2020, quando Zanardi si schiantò con la sua handbike contro un camion che procedeva in senso opposto lungo la strada provinciale 146 tra Pienza e San Quirico, in provincia di Siena. 

L’unico indagato è l‘autista del camion, per lesioni colpose gravissime, per il quale, non ravvisando responsabilità a suo carico, la procura ora chiede l’archiviazione dell’accusa. Una decisione a cui si oppongono i legali della famiglia di Zanardi.

La perizia sulle cause dell’incidente di Alex Zanardi

La perizia del consulente della procura, l’ingegner Dario Vangi, ha ricostruito la dinamica del sinistro per capire se il tir avesse o meno superato la linea di mezzeria con le ruote. Ma è servita anche a svolgere accertamenti sulla velocità dei mezzi oltre ad approfondire le condizioni del manto stradale. Tra i quesiti anche quello se tra le cause dello schianto ci potesse essere stato un guasto o un malfunzionamento della handbike.

Depositata a settembre, dopo un’ulteriore richiesta di integrazione voluta dal pool dei legali della famiglia Zanardi, la consulenza di Vangi ha risposto a sette quesiti specifici e stabilito che lo sconfinamento della mezzeria da parte del camion è stato valutato “inferiore ai 40 cm” e definito “minimo stante il tipo di mezzo e la strada percorsa”.

Nelle sue conclusioni l’ingegnere ha confermato che il “sinistro si era verificato non a causa dell’invasione di corsia ma a causa della presenza del veicolo”.

Ora la decisione della procura secondo cui “l’autista dell’autocarro viaggiava ad una velocità moderata e comunque ampiamente al di sotto del limite di velocità previsto su quel tratto di strada”.

La tesi della procura

Per gli inquirenti il camionista ha “reagito prontamente alla vista del ciclista mettendo in atto una manovra di emergenza (sterzando verso il margine destro della carreggiata) per allontanarsi dalla linea di mezzeria e cercare di evitare l’impatto con l’handbike” di Zanardi, “impatto che sfortunatamente si verificava”, all’interno “della corsia di pertinenza dell’autoarticolato”.

“Nella dinamica – questa le conclusioni della procura – non ha avuto efficacia causale la posizione dell’autoarticolato sulla carreggiata ed in particolare la circostanza che poco prima dell’impatto, nell’affrontare la curva a sinistra, il camionista si fosse spostato più vicino alla linea di mezzeria, calpestandola per metà con le ruote anteriori sinistre e oltrepassandola di pochi centimetri con quelle posteriori con conseguente esclusione di responsabilità penale colposa in capo all’indagato”.

L’opposizione della famiglia di Alex Zanardi

I legali della famiglia dell’ex pilota di F1 hanno depositato opposizione all’archiviazione sostenendo invece che “il parziale superamento della linea di mezzeria abbia determinato la manovra di sterzo a destra di Zanardi, da cui conseguiva la perdita di controllo del mezzo”. A decidere ora sarà il gip.  

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