Incidente Guidonia, il padre di Jessica Gjinaj: “Dio, perché non hai preso me”

ROMA – “Perché Dio mio non hai preso me invece di mia figlia?” urla sconsolato Vangjel (Vangelo) Gjinaj, il padre di Gjesika (la ragazza si faceva chiamare Jessica) Gjinaj, la ragazza che ha perso la vita nel tragico incidente di Guidonia. Gjesika è una delle quattro vittime insieme a Ambra Shailiani, Federico Baldi e Riccardo Murdaca che era alla guida del veicolo. I quattro ragazzi tornavano da una serata in un locale, quando alle 4 la Mini Cooper sulla quale si trovavano si è schiantata contro un muretto sulla Tiburtina, a pochi passi dal pub “Vademecum”, all’altezza del civico 260. Per nessuno di loro c’è stata speranza, incastrati tra le lamiere e tirati fuori solo dopo ore grazie al lavoro meticoloso dei vigili del fuoco.

“Perché – ripete ora sconvolto Vangjel (Vangelo) Gjinaj – Dio mio non hai preso me invece di mia figlia? Gjesika era la ragazza migliore del mondo. Qual è il mio Dio in cui credo e che ora mi ha tolto tutto?”. E ancora: “Non è possibile, erano 4 amici, tutti bravi ragazzi. Lei era una ragazza splendida, ora sono morto anche io”.

Accanto ha la moglie, il volto teso, segnato dal dolore, la donna non ha la forza per parlare. “Proprio laltra sera Gjesika mi aveva detto che avrebbe voluto iscriversi all’Università – dice il papà -. Ma non era sicura perché diceva che ci volevano tanti soldi. Ma io avrei fatto di tutto per lei, le ho risposto di non preoccuparsi, che ci avrei pensato io, ero così orgoglioso di lei”.

 

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