India, parlano i 2 marò: "Dolore per morti, scesi perchè ce l'hanno detto"

ROMA – ''Ci dispiace per la morte dei pescatori indiani, a prescindere da come sia successo''. Lo affermano, intervistati da Repubblica, i due marò italiani detenuti in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che ai loro figli, dicono, hanno spiegato tutto, ma rifiutano di rispondere a domande sui dettagli dell'attacco.

''Diciamo solo che è avvenuto di pomeriggio'', chiarisce Latorre, e che ''sulla nave non giravamo armati, le armi vengono custodite a bordo, siamo scesi dalla nave perchè ci è stato detto di farlo''.

''Abbiamo fatto tante, molte operazioni a bordo e a terra – spiegano – e abbiamo ottenuto, grazie a Dio, un ottimo riscontro da parte di tutti a livello nazionale e internazionale, come uomini e come reparto''. In prigione, comunque, sono trattati ''bene, con rispetto''. Gli indiani, aggiungono, ''hanno fatto il loro dovere, li capiamo''.

I due marò ringraziano poi ''tutti coloro che ci stanno manifestando il loro affetto e supporto, il calore che ci esprimono ci arriva attraverso le nostre famiglie: come dice qualcuno, abbiamo unito l'Italia e questo è un grande onore''.

Gestione cookie