Indignati: scontri a Venezia. A Roma chiuso il PalaExpò

VENEZIA, 13 OTT –  Ci sono stati spintoni e manganellate alla dimostrazione degli “indignati” a Venezia, di fronte alla sede della Banca d’Italia a Rialto, nel centro della città. Il corteo contro la manovra e la finanza è stato respinto da una carica dopo aver lanciato un paio di fumogeni non lontano dagli agenti che, scrive il Corriere della Sera, avevano usato manganelli per impedire al alcuni manifestanti di attaccare sulle finestre della filiale della Banca d’Italia alcuni poster con il volto del governatore Mario Draghi.

“Quello che è successo è grave, ha detto al Corriere della Sera Michele Valentini, portavoce del centro sociale Rivolta di Mestre che insieme a Tommaso Cacciari e a un centinaio di persone ha preso parte al corteo. In questo momento in cui il paese attraversa una crisi senza precedenti e le persone non vedono più un futuro, qualcuno mette la democrazia in pericolo cercando di tappare bocca a chi dissente”.

Dopo pochi minuti di tensione e scontri, i poliziotti sono riusciti a circondare la filiale della banca e i manifestanti sono saliti sul ponte di Rialto dove, al grido di “Futuro e reddito per tutti” e “Non paghiamo noi la vostra crisi”, hanno appeso lo striscione “Il debito lo paghino le banche”.

A Roma, dopo il blitz in via del Corso e l’adunata con tendopoli nei pressi di Bankitalia di mercoledì, giovedì 13 ottobre gli Indignati hanno mantenuto il presidio in via Nazionale, sulle scalinate di Palazzo delle Esposizioni. Qui la polizia, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, avrebbero contattato la direzione museale del PalaExpò, suggerendo di chiudere il museo.

La chiusura del museo è destinata a sollevare polemiche. La Questura ha smentito al Corriere della Sera di aver ordinato la chiusura del Palazzo delle Esposizioni, dove è stata appena inaugurata la mostra “Realismi socialisti – Grande pittura sovietica 1920-1950”, ma dal museo avrebbero fatto sapere al Corriere che “le autorità di Pubblica sicurezza temevano che i manifestanti potessero dar vita a un’occupazione spettacolare del grande palazzo (dotato di numerosi impianti igienici, in questo caso fondamentali per una lunga permanenza nel presidio di via Nazionale) e per di più proprio di fronte alla sede della Banca d’Italia”.

La chiusura è a tempo indeterminato.

 

Gestione cookie