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Induno Olona, disabile bloccato in stazione per una notte: ascensore rotto e rampa chiusa

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Induno Olona, disabile bloccato in stazione per una notte: ascensore rotto e rampa chiusa

LUGANO – Ha deciso di provare la nuova linea ferroviaria Lugano-Varese, ma è rimasto bloccato per una notte nella stazione di Induno Olona. Una notte da incubo per Antonio Canonica, disabile di 60 anni originario di Lugano, che è rimasto intrappolato nella stazione dove l’ascensore era bloccato e il cancello al termine della rampa per i disabili era chiuso a chiave. L’uomo ha dovuto aspettare 5 ore per prendere un treno in direzione Lugano e tornare a casa, senza riuscire ad arrivare a Varese.

Davide Milo sul sito Ticinoline ha raccolto la testimonianza di Antonio, che si è sfogato per il disservizio che l’ha intrappolato per 5 ore al freddo sulla banchina della stazione di Induno Olona:

“«Il treno a Varese è arrivato senza problemi – ci racconta -. Ho dovuto solo fare il cambio a Mendrisio. Il bello è venuto quando sono dovuto scendere». Il dislivello tra il vagone e la banchina ha infatti reso l’operazione irrealizzabile. «Sollevarmi è impossibile – spiega -. Solo la carrozzina elettrica pesa oltre 200 chili. Io quasi 100». Dagli operatori della stazione di Varese arriva quella che sembra l’unica soluzione: «Mi hanno consigliato di tornare indietro, precisamente alla Stazione di Induno Olona, da dove avrei dovuto attendere un nuovo treno per Varese che, questa volta, avrebbe stazionato ad un binario adatto a chi è in carrozzina. Così ho fatto».

A. fa marcia indietro e scende a Induno. «Ho atteso il convoglio che sarebbe dovuto arrivare sul binario 1 alle 23:10. Premetto che io da Mendrisio sono partito che erano circa le 18…. Il treno è arrivato, ma sul binario 2». E qui l’ennesimo imprevisto. «Scopro che la rampa per disabili che mi avrebbe potuto far accedere al secondo binario è chiusa a chiave. E l’ascensore… è rotto». Nel frattempo si trova a passare Cecilia Zaini, assessore ai servizi sociali del Municipio di Induno Olona, che cerca di dare una mano ad A. «Ha chiamato la polizia. E poi i vigili del fuoco. Hanno cercato di far funzionare l’ascensore, invano»”.

Antonio è stato così accompagnato in una sala d’attesa fino alle 3.10 del mattino, quando è riuscito a prendere un treno per tornare finalmente a casa. Intanto l’assessore Zaini ha annunciato che solleverà la questione e seguirà il caso da vicino:

“«Si può solo migliorare» – Contattata al telefono l’assessore Zaini conferma tutta la vicenda. «Ho cercato di aiutarlo finché ho potuto. Mi è spiaciuto lasciarlo in stazione, ma non ha voluto che chiamassi la Croce Rossa. Mi ha detto che avrebbe aspettato il primo treno per tornare a casa. D’altra parte era ben coperto e aveva con sé del cibo».

L’assessore, che non sa spiegarsi le ragioni della chiusura a chiave del cancello della rampa, promette che l’accaduto non cadrà nel dimenticatoio: «Ne parlerò in consiglio comunale. Se è vero che la stazione funziona da un paio di giorni e qualche disagio è ammesso, è vero anche che situazioni del genere non devono verificarsi. Speriamo che questi problemi (che a quanto pare sono presenti, identici, anche nella vicina stazione di Arcisate n.d.r.) si risolvano nel più breve tempo possibile»”.

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