Infermiera con Tbc: la Procura valuta il reato di "epidemia colposa"

ROMA, 05 SET – Potrebbe essere ad una svolta l'inchiesta della procura di Roma legata alla vicenda dell'infermiera del Policlinico Gemelli ammalata di tbc che al momento vede 122 neonati risultati positivi ai test di controllo.

All'orizzonte, infatti, si profilano le prime iscrizioni nel registro degli indagati. Al momento il fascicolo d'inchiesta non è rubricato con indagati o ipotesi di reato ma già dalle prossime ore il quadro potrebbe cambiare. Il procuratore aggiunto Leonardo Frisani è in attesa della nuova documentazione che i carabinieri dei Nas stanno raccogliendo in queste ore dopo di che si formulera' una ipotesi di reato.

Al vaglio degli inquirenti vi è un ventaglio di ipotesi: dalle lesioni colpose, all'omissione in atti d'ufficio all'epidemia colposa. Secondo i magistrati, che in questi ultimi giorni hanno ascoltato medici e dirigenti del policlinico romano, non sarebbero state adottate tutte le cautele, così come dispone la legge, per evitare il contagio dei neonati.

Fino ad ora sono 122 i casi di positività alla tubercolosi tra i neonati che sono stati sottoposti al test. Anche oggi si è riunita l'Unità di coordinamento della Regione Lazio, presieduta dalla presidente Renata Polverini, chiamata a gestire l'attività di controllo sui nati al Policlinico Gemelli. Si è conclusa l'attività di screening che ha interessato il 93,01% dei neonati inseriti nel programma di sorveglianza.

Nella giornata odierna sono emersi 7 nuovi casi positivi, su 82 test effettuati, relativi agli ultimi controlli di questi giorni. Si tratta di 2 femmine e 5 maschi. Le famiglie sono state già avvisate. Cinque dei bambini risultati positivi ai test sono nati nel mese di gennaio, 2 nel mese di febbraio.

Complessivamente sono 122 i casi di positività su 1415 risultati pervenuti, con una media dell'8,6%. Resta attivo il call center e l'ambulatorio presso il Policlinico Gemelli per le famiglie (6,99%) per le quali si è rivelato impossibile fissare un appuntamento nonostante i ripetuti tentativi di contatto, sia telefonico che epistolare, e per le quali, a causa della mancata risposta, si è proceduto all'invio di telegrammi e con l'attivazione, in ultima istanza, delle autorità competenti per le procedure previste in questi casi.

L'Unità di coordinamento, attraverso i suoi esperti, ricorda che la positività al test non significa malattia ma esprime l'avvenuto contatto con il bacillo. Pertanto, anche sui nuovi 7 neonati positivi sono stati già programmati ulteriori controlli e sarà proposta la profilassi prevista dal protocollo predisposto dall'Unità di coordinamento regionale.

La profilassi, definita anche dalle linee guida internazionali, evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell'avvenuto contatto con il micobatterio. L'Unità di coordinamento precisa, inoltre, che dei neonati risultati positivi fino ad oggi e sottoposti agli ulteriori controlli previsti nessuno è risultato ammalato.

Viene confermato che i bambini che hanno iniziato il trattamento di profilassi in una delle strutture, Gemelli, Ospedale Bambino Gesù o San Camillo, continueranno ad essere seguiti nelle stesse strutture dal punto di vista medico. Il call center della Asl RmE rimarrà attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 ai numeri 06 68352830; 06 68352820; 366 6620408; 366 6620407 (www.regione.lazio.it).

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