Tubercolosi, altri due neonati positivi: ora in tutto sono 13 i contagiati

ROMA, 24 AGO – Ci sono altri due bambini, nati al policlinico Gemelli di Roma, risultati positivi al test della tubercolosi. Lo fa sapere la Regione Lazio spiegando che ”nella giornata di oggi sono emersi 2 esami positivi, due maschi nati uno nel mese di aprile e uno nel mese di luglio, le famiglie dei quali sono state avvisate”. Al nido del policlinico Gemelli una infermiera e’ risultata essere affetta da Tbc, da qui i controlli sui neonati.

Con i due nuovi casi salgono a 12 i bimbi finora risultati postivi al test della Tbc. ”Alle 19, presieduta dal presidente della Regione Lazio Renata Polverini, si è riunita, come previsto, l’Unità di coordinamento che sta gestendo l’attività di controllo sui nati al Policlinico Gemelli inseriti nel programma di sorveglianza, che ha fatto il punto della situazione rispetto alle operazioni in corso”, spiega in una nota la Regione Lazio.

”In particolare – si legge ancora – nella giornata di oggi sono emersi 2 esami positivi, due maschi nati uno nel mese di aprile e uno nel mese di luglio, le famiglie dei quali sono state avvisate. L’Unità di coordinamento, attraverso i suoi esperti, ricorda che la positivita’ al test non significa malattia ma esprime l’avvenuto contatto con il bacillo. Pertanto, sui 2 neonati sono stati già programmati ulteriori controlli e sarà proposta la profilassi prevista dal protocollo definito dall’Unità di coordinamento. La profilassi, definita anche dalle linee guida internazionali, evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell’avvenuto contatto con il micobatterio”.

”L’unità di coordinamento precisa inoltre che dei neonati risultati positivi fino a oggi e sottoposti agli ulteriori controlli previsti, nessuno è risultato ammalato. Nella giornata odierna sono stati fissati ulteriori 200 appuntamenti, per un totale a tutt’oggi di oltre 700 appuntamenti. Si conferma quindi – conclude la nota – che entro il 31 agosto tutti i bambini interessati saranno stati sottoposti a visita e test, come previsto dal protocollo medico”.

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