Influenza A, Veronesi:”Non sottovalutare il problema”

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Umberto Veronesi

«Non serve la corsa ansiosa alla vaccinazione, perché non siamo in pericolo di vita, ma non bisogna sottovalutare il problema. Serve seguire le norme più semplici di prevenzione senza fobie e aderire alla campagna di vaccinazione così come è stata predisposta dal nostro governo». A dirlo è l’oncologo Umberto Veronesi, che sottolinea come «di fronte a un nuovo virus, la medicina debba essere pronta a navigare a vista: se il contagio si evolve in modo inaspettato, la strategia vaccinale può cambiare e dare priorità a fasce diverse».

Il vaccino, afferma Veronesi, «come tutti i farmaci ha dietro di sè un processo produttivo, ma questo non ci autorizza a pensare che la vaccinazione sia solo un business dell’ industria farmaceutica». Al contrario, «vaccinarsi è un atto di responsabilità individuale e civile».

«Esiste un vaccino che ha dimostrato efficacia e non ci sono segni nel mondo di mutazione del virus», dice Veronesi. Il virus, spiega, «colpisce una fascia d’età nuova per una sindrome influenzale, quella dai 5 ai 14 anni. Non ci sono però dati che giustifichino un allarme circa la mortalità, perché «anche in Italia i casi di decesso riguardano età diverse e sono per lo più legati a gravi malattie già esistenti».

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