PORDENONE – Innamorato di una donna e le dà 100mila euro, lei sparisce e lui si suicida. E’ successo vicino a Pordenone, racconta il Gazzettino. Una vicenda che risale al 2013, ma i cui dettagli sono emersi soltanto adesso, dopo che un altro uomo è stato raggirato, sembra, dalla stessa donna. Almeno questa è l’accusa dei figli del suicida, che hanno riconosciuto nelle foto pubblicate dai giornali la donna che avrebbe portato alla morte del padre.
Si tratta di Dunja Kosir, slovena di 39 anni. La donna è finita di recente sui giornali con l’accusa di aver raggirato un uomo di 67 anni, facendosi consegnare 80mila euro. Ma lei si difende e sostiene che si tratti di soldi avuti per averlo aiutato nelle ristrutturazioni. Fatto sta che la donna il primo marzo scorso è stata arrestata per truffa aggravata e circonvenzione di incapace.
La vicenda è raccontata dal Gazzettino, che scrive:
Le lettere, palesemente scritte da un uomo innamorato, sono state trovate lo scorso marzo dai carabinieri di Aviano perquisendo l’abitazione di Dunja Kosir, la trentanovenne slovena sospettata di aver raggirato un ottantunenne facendosi consegnare 80 mila euro. Chi le ha firmate non c’è più. Si è tolto la vita nel 2013, a 67 anni, nel fienile di casa, lasciando ai parenti un biglietto in cui spiegava il motivo della sua tragica decisione: si sarebbe indebitato per garantire 100 mila euro alla donna di cui si era invaghito, “Clara”, così si faceva chiamare la Kosir. (…) I carabinieri della stazione di Aviano hanno sentito a lungo i familiari dell’impresario edile suicida e ricostruito una vicenda che potrebbe aggravare la situazione processuale della donna slovena che il 1. marzo era stata arrestata per presunta truffa aggravata e circonvezione di incapace.
(…) L’avvocato Roberto Russi, nuovo difensore della Kosir, ha chiesto un incidente probatorio per valutare l’attendibilità dell’anziano di Aviano. La donna sostiene non averlo raggirato, ma di averlo aiutato nei lavori di ristrutturazione della casa. Come? In qualità di operaia addetta al rifacimento del tetto.
(…) Nei bigliettini lasciati dall’uomo prima di morire si farebbe riferimento alle somme di denaro consegnate a “Clara” per aiutarla ad aprire un negozio di prodotti aromatici negli Stati Uniti. «È corretta, vi restituirà tutto», aveva lasciato scritto ai figli. Agli investigatori la sua famiglia ha raccontato che l’impresario, originario di San Giorgio della Richinvelda, aveva dilapidato circa 100 mila euro tra il 2012 e la primavera del 2013. Era convinto di aver fatto un investimento, ma nel maggio 2013 la Kosir avrebbe interrotto ogni tipo di rapporto. A suo tempo la donna era stata sentita dai carabinieri di Spilimbergo, ma non erano emersi elementi a suo carico. Oggi è stata riconosciuta dai familiari dell’impresario dalle fotografie pubblicate dai giornali dopo l’arresto. Tra il 2012 e il 2013 la donna abitava a San Giorgio della Richinvelda.