Rivoluzione Inpdap in versione informatica: appalto d’oro lievitato da 170 a 330 milioni di euro

ROMA – L’Inpdap in versione computer è stata una conquista e piuttosto costosa. I conti li fa Salvatore Cannavò in un libro dal  titolo “Altre sanguisughe. L’italia derubata” di Aliberti. La storia è quella dell’ente previdenziale dei lavori pubblici fondato nel 1992.

Dieci anni dopo la sua nascita parte l’operazione informativa, nuovi sistemi, nuovi mezzi: è il luglio del 2002. Inizia così: “l’istituto decide di procedere tramite gara con soggetti esterni all’acquisizione di sistemi e applicativi informatici per un costo di oltre 13 milioni di euro. Contemporaneamente, per far fronte alla nor male attività, continua con i contratti in essere per quasi 7 milioni di costo. Si stanziano così 20 milioni di euro, che però vengono revocati nel 2004, quando l’Inpdap viene commissariato. Si decide di affidare a tre esperti un’esauriente relazione sullo stato dell’arte, per poter aggiornare adeguatamente i software dell’istituto”, riporta il Fatto pubblicando un estratto del libro.

Gettate le basi, si passa ai fatti e l’Inpdad disegna un piano ambizioso da 173.000.920 euro: è la delibera numero due del 2004, l’obiettivo è: ristrutturazione informatica. Il dettaglio delle voci in conto le snocciola Cannavò: “il 77,24 per cento delle somme è destinato me- diante affidamento diretto; le gare pubbliche riguarderanno solo il 21 per cento dell’importo, mentre il restante 1,7 per cento sarà destinato alla stipula di convenzioni. Le cose però non proseguono lisce e nel dicembre 2004 si delibera la costituzione di un Organismo di supervisione e controllo composto da cinque consulenti e un team di dieci specialisti. Si delibera così un ulteriore onere di 5 milioni più i relativi oneri fiscali e previdenziali. Con la stessa delibera si affida poi un coordinamento tecnico-operativo a un solo soggetto che nel periodo 2004-2008 beneficerà di un milione e 100 mila euro di consulenze. Ma siamo solo all’inizio dell’avventura, il bello deve ancora venire”.

I soldi però continuano a cresce e da 173 iniziali ne spuntano in pratica 60 in più. Ecco come: “Con delibera del maggio 2005 si decide di allargare ancora il programma con lo stanziamento di altri 30 milioni di euro, cui si aggiungono altri 7,34 milioni di euro di licenze e prodotti Microsoft . Poi si procede a nuovi affidamenti, tutti in forma diretta, per ulteriori 18,98 milioni di euro, fino ad arrivare alla delibera 311 del marzo 2006, con la quale si indice una gara per l’acquisizione di risorse in grado di integrare le ridotte professionalità presenti nella struttura informatica. Costo complessivo, 23 milioni di euro. … Per farla breve, dal 2004 al 2008 “l’importo globale […] ammonta a euro 182.875.480,43 (iva compresa) […] pertanto a fronte di una previsione iniziale di costi quantificata in euro 173.000.920 si è pervenuti a un importo totale di euro 333.068.165,67””.

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