ROMA – Singolare coincidenza o forse no. Nel giorno dello sciopero dei trasporti (ormai il venerdì è tradizione) l’Inps rende noti i conti delle pensioni degli autoferrotranvieri. Il risultato è che nel 96% dei casi le pensioni risultano il 20% più alte rispetto a quanto dovrebbero tenendo conto dei contributi versati.
Accade per i tranvieri quello che accade per molte categorie: per i tranvieri, forse, un po’ di più. Forse perché fino al 2014 potevano andare in pensione a 55-60 anni. E’ prevedibile che le organizzazioni dei lavoratori del trasporto contesteranno questi dati e la loro pubblicazione.
Nello stesso giorno l’Inps fa sapere che il costo delle pensioni dei dipendenti pubblici (statali, parastatali, enti locali…), è di 65 miliardi (+0,75% in un anno), la pensione media del lavoratore pubblico è 1.772 euro (10 euro in più rispetto allo scorso anno). La media viene calcolando la pensione media degli uomini (2.175 euro), e la pensione media delle donne (1.486). Le pensioni ai dipendenti pubblici all’1 gennaio erano 2.818.300 (più 0,16% in un anno).
Per quanto riguarda i tranvieri fino a fine 2014 il personale viaggiante andava in pensione a 55 anni se donna e a 60 anni se uomo. Il deficit del fondo pensionistico dei trasporti nel 2015 sarà di 918 milioni, con un debito di 19,8 miliardi. Il fondo è stato soppresso nel 1996 ed è stato assorbito dall’Inps ma fino all’anno scorso ha mantenuto le condizioni particolari del fondo stesso.