Insegnante travolta dal treno a Marcianise, è stato davvero un suicidio? I binari, le chat... Qualcosa non torna Insegnante travolta dal treno a Marcianise, è stato davvero un suicidio? I binari, le chat... Qualcosa non torna

Insegnante travolta dal treno a Marcianise, è stato davvero un suicidio? I binari, le chat… Qualcosa non torna

Non credono al gesto estremo e non si rassegnano di fronte alla prima ipotesi emersa i familiari della insegnante 55enne investita e uccisa giovedì 5 maggio da un treno della linea regionale alla stazione di Marcianise (Caserta). Proprio per vederci chiaro il marito e i due figli della donna hanno dato mandato agli avvocati affinché presentino entro breve un esposto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere. In seguito alle prime indagini della Polizia Ferroviaria, sembra che la 55enne si sia suicidata. Tanto che lo stesso sostituto della Procura ha dato subito il nulla osta per i funerali ritenendo non necessaria l’autopsia. Ma il marito Luigi, operaio in una ditta edile della zona, e i due figli della docente, sostengono che la 55enne non aveva alcun motivo per porre in essere un’azione del genere. Quindi chiedono che le indagini proseguano ancora e che siano effettuate a 360 gradi. Senza che venga tralasciato alcun minimo dettaglio della vicenda. Di qui la richiesta del sequestro della salma.

Insegnante travolta dal treno a Marcianise, le parole del marito

“Mia moglie – dice tra le lacrime il marito Luigi – non ha mai dato nella sua vita segni di squilibrio, era un soggetto ansioso, certamente, ma questo non significa che non amava la vita, la nostra famiglia, i nostri figli. La nostra è stata una vita di sacrifici che abbiamo condiviso da giovani e insieme, sempre in armonia nel pieno rispetto dell’uno verso l’altro e viceversa. Sono avvilito. Nel passato Raffaella non ha mai minacciato il suicidio, non ha mai tentato né ha parlato di atti di autolesionismo. E’ un mistero quello che è accaduto. Io e miei figli siamo sconvolti. Non mi resta altro da fare che sperare che venga fuori la verità per trovare un motivo di rassegnazione e di pace interiore io e i miei due figli”.

Quello che non torna

I familiari chiedono soprattutto alla Procura di far luce sulle due ore – dalle 6.30 alle 8.30 di giovedì mattina – in cui la situazione è precipitata in modo che nessuno si attendeva. “Come ogni mattina – racconta Luigi – sono uscito alle 6.30 per andare a lavorare e Raffaella era tranquilla”. Poi però qualcosa deve essere accaduto visto che la donna ha parlato via chat con il figlio per pochi minuti, quando solitamente si trattiene mezz’ora. Altra circostanza molto strana, riferisce sempre Luigi sulla base di alcune testimonianze raccolte, è quanto accaduto alla stazione di Marcianise. Dove la 55enne “è stata vista attraversare a piedi i binari mentre passava il treno, quindi alcune persone hanno gridato e il treno si è fermato. A quel punto Raffaella – prosegue Luigi – è tornata indietro e si è seduta su una panchina. Se si fosse trattato di un tentativo di suicidio la circolazione doveva essere fermata. Invece poco dopo, è arrivato un altro treno ed è successa la tragedia”.

I familiari chiedono che venga accertato la donna sia scivolata sui binari a seguito di incidente. Oppure se abbia volontariamente superato la linea gialla finendo per essere catapultata sui binari dal convoglio ferroviario in corsa. I congiunti ipotizzano anche che Raffaella possa essere stata istigata da qualcuno a suicidarsi. Il marito della donna chiede inoltre il sequestro dei filmati sull’investimento. Filmati che sembra stiano circolando sui social. “Chiederò al magistrato il sequestro di queste riprese registrate e lanciate in rete. Non possiamo consentire che girino immagini e riprese del genere”.

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