Insegnate uccisa ad Alghero: arrestato il presunto omicida

SASSARI – Ci sono voluti circa 40 giorni per chiudere il cerchio, ma ora gli investigatori sono convinti che il caso sia chiuso. Dopo quasi un mese e mezzo di indagini, stamattina e’ finito in manette il presunto responsabile dell’omicidio di Orsola Serra, l’insegnante di Alghero di 50 anni, trovata il 23 ottobre scorso, priva di vita nel letto del suo appartamento nel centro di Alghero, con accanto una cordicella.

Ad ucciderla, secondo le accuse della Procura di Sassari, sarebbe stato un uomo con cui la donna aveva una relazione sentimentale. Nel carcere di San Sebastiano di Sassari, con l’accusa di omicidio, e’ finito Alessandro Calvia, disoccupato algherese di 41 anni, con diversi precedenti penali. Gli inquirenti avevano inizialmente ipotizzato un suicidio della donna, ma i parenti della vittima avevano escluso con forza questa ipotesi e chiesto alla magistratura – attraverso un legale – di riaprire il caso.

Accanto al corpo di Orsola Serra una cordicella con la quale era stata soffocata. A trovare la donna era stato il padre che, sin da subito, aveva escluso il suicidio. Il sostituto procuratore Paolo Piras, aveva aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il delitto. Dall’autopsia, affidata al medico legale Francesco Lubinu, la conferma sulle cause della morte: strangolamento.

Gli inquirenti avevano passato al setaccio i contatti della donna, le sue conoscenze, le sue telefonate, alla ricerca di indizi che potessero determinare una svolta nelle indagini. Agli investigatori dell’Arma era apparso subito evidente che, in mancanza di segni di scasso e considerando che il corpo della donna era stato trovato seminudo sul letto, la vittima avesse accolto in casa una persona che conosceva e della quale si fidava.

Orsola Serra e Alessandro Calvia avevano una relazione sentimentale turbolenta da circa un anno. I vicini di casa della donna hanno riferito agli inquirenti che tra i due i rapporti nell’ultimo periodo erano turbolenti. Secondo quanto hanno accertato gli investigatori la donna avrebbe voluto una relazione stabile, mentre l’uomo non era d’accordo. Sarebbe stata questa la causa scatenante della lite all’interno dell’appartamento della vittima.

A Calvia gli investigatori sono arrivati dalla comparazione tra il Dna dell’uomo e quello trovato sulla cordicella, abbandonata accanto al corpo della vittima. Ieri mattina dopo la consegna degli esiti della perizia eseguita dal Ris di Cagliari, la Procura ha emesso l’ordine di cattura. Per il sostituto procuratore Paolo Piras c’era infatti il pericolo che l’uomo, che sentiva sul collo il fiato degli inquirenti, lasciasse la citta’ di Alghero.

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