ROMA – La figlia insulta con frasi razziste la compagna e il padre picchia i prof che vogliono sospenderla. Succede a Ladispoli, nell’Istituto Comprensivo Corrado Melone. Il consiglio di classe straordinario convocato in seguito alla lite di due studentesse si è trasformato a sua volta in rissa, con minacce, calci e lancio di computer.
A denunciarlo al giornale locale Baraonda News è stato il preside della scuola, Riccardo Agresti, che è finito al Pronto Soccorso dopo essersi preso un calcio dal genitore infuriato “perché difende i romeni”.
A monte c’è un bisticcio tra compagne di classe, ragazzine di 11 anni che frequentano la seconda media. La romena avrebbe detto parolacce alla compagna, che avrebbe risposto con insulti razzisti ben più gravi. Con frasi del tipo “romena di m.; tua madre è una p. come tutte le romene; sei venuta qui a rubarmi il lavoro”. Di qui l’intervento delle insegnanti che le hanno separate e la convocazione nel pomeriggio stesso di un Consiglio straordinario, alla presenza dei genitori. L’idea è di sospenderle entrambe, 5 giorni alla romena e 10 per l’italiana. Ma dopo pochi minuti la riunione si trasforma in baraonda: il papà della ragazza italiana si scalda, si lascia andare a insulti e minacce, alza le mani contro le due docenti e la madre della ragazzina romena, insultata anche lei. Il preside si mette in mezzo e finisce spintonato e con un calcio che lo manda in ospedale.
Per il preside Agresti è una sconfitta dolorosa. Ladispoli ha 42mila abitanti e una nutrita comunità di romeni. Da quattro anni la scuola diretta da Agresti ha introdotto un’ora obbligatoria di romeno a settimana per i bambini tra i 3 e i 10 anni: “È un modo – racconta il preside – per integrare meglio le due comunità: visto come venivano trattati gli italiani quando erano gli immigrati, noi volevamo essere migliori”. Ma a molti genitori l’iniziativa non è andata a genio. “Sono loro che devono imparare l’italiano, non il contrario. Meglio insegnare l’inglese”.
Ecco perché un episodio di razzismo così grave non poteva passare inosservato. I genitori italiani saranno denunciati, promette il preside, “dobbiamo dare un segnale”. Le due ragazze sono state comunque sospese. Il papà dell’italiana ha promesso di cambiare scuola.