Intercettazioni: tutti i testi a confronto

ROMA – Il governo sembra voler puntare tutto sul ddl Mastella. Il Pd vuol ripartire, invece, dal ddl 'Finocchiaro-Casson' (presentato nel 2008 al Senato). Ma alla Camera, in Aula, è fermo il testo del governo, già approvato dal Senato il 10 giugno 2010.

Questi, in estrema sintesi, i tre testi di riforma delle intercettazioni a confronto: quello del governo è sia nella versione licenziata dal Senato, sia in quella approvata in commissione Giustizia della Camera (il 28 luglio 2010).

REATI INTERCETTABILI – OGGI: tutti i reati più gravi (mafia, terrorismo, sequestro di persona) e quelli puniti con più di 5 anni di carcere, compresa la corruzione. – DDL GOVERNO: sono gli stessi reati, più lo stalking. – negli altri testi non si affronta il tema.

LIMITI – OGGI: si possono controllare gli ascolti per tutta la durata delle indagini preliminari. – DDL GOVERNO: nella versione licenziata dal Senato, il limite è di 75 giorni più proroga di 3 giorni in 3 giorni. Per i reati più gravi il limite è di 40 giorni più altri 20 prorogabili. Nella versione Camera, il limite è 75 giorni prorogabili di 15 in 15 fino a conclusione indagini. Per i reati più gravi è di 40 giorni prorogabili di 20 in 20. – DDL CASSON-FINOCCHIARO: salvo che per casi di terrorismo o mafia, la proroga degli ascolti non potrà superare i 3 mesi, a meno che non emergano nuovi elementi di prova. Per le 'cimici' non più di 2 proroghe, a meno che non intervengano nuovi elementi investigativi.

DIVIETI E SANZIONI PER CRONISTI E 'TALPE' – OGGI: il giornalista che pubblica intercettazioni secretate rischia un mese di carcere, evitabile pagando 281 euro di ammenda. No a multe per editori. – DDL GOVERNO: nella versione del Senato, il cronista rischia un mese di carcere evitabile con una multa di 10 mila euro. Per gli editori 300 mila euro (se pubblicano brani testuali di intercettazioni) o 450 mila euro (se le intercettazioni riguardano persone estranee ai fatti). Nella versione Camera, restano le sanzioni per il giornalista, ma diminuiscono quelle per gli editori: dalle 50 alle 200 quote. Chi passa ai cronisti atti coperti da segreto rischia fino a 6 anni di carcere diventando intercettabile. – DDL MASTELLA: il giornalista che pubblica atti vietati rischia l'arresto fino a 30 giorni o l'ammenda da 10 mila a 100 mila euro. Diventano 6 mesi e 4 anni se le conversazioni sono state raccolte illecitamente. Chi 'rivela' le notizie puo' essere condannato da 6 masi a 3 anni. Se si tratta di un pubblici ufficiale la pena aumenta da 1 a 5 anni. – DDL CASSON-FINOCCHIARO: non c'è carcere per i cronisti, ma ammende da 500 a 10 mila euro. Oltre a sanzioni disciplinari. Vita dura anche per le 'talpe' in Procura: se la fuga è dolosa da 1 a 4 anni di carcere, se è colposa, fino ad 1 anno. Chi prende visione di atti secretati avrà una reclusione da 1 a 3 anni. Salgono da 1 a 4 anni per chi rivela il contenuto di documenti raccolti illecitamente.

INTERCETTAZIONI 'ESTRANEE' O IRRILEVANTI Tutti i ddl concordano: non potranno mai essere pubblicate. – DDL CASSON-FINOCCHIARO: dovranno essere distrutte, con accordo delle parti, in caso di prescrizione o quando la sentenza passerù in giudicato. Gli atti 'estranei' potranno essere distrutti prima, a meno che non si tratti di mafia o terrorismo.

ARCHIVIO RISERVATO E' previsto nei Ddl Mastella, in quello del Governo, e in quello 'Casson-Finocchiaro'. Con analoghe caratteristiche: il Pm vi deve custodire verbali e registrazioni e sarà il Procuratore ad assumersi la responsabilita' di eventuali fughe di notizie. Nomina un responsabile. I difensori potranno accedervi solo per verificare il materiale acquisito e chiedere integrazioni.

UDIENZA 'FILTRO' E' il momento in cui si sceglie tra gli ascolti rilevanti e non. La prevedono il Ddl del governo e quello Finocchiaro-Casson.

DIVIETI DI PUBBLICAZIONE – DDL MASTELLA: Non si possono pubblicare né atti, anche se non più secretati, né 'ascolti' fino alla conclusione delle indagini preliminari. – DDL GOVERNO: nella versione Camera, le intercettazioni rilevanti potranno essere pubblicate solo dopo 'l'udienza filtro'. – DDL FINOCCHIARO-CASSON: Anche secondo questo testo si dovrà attendere la fine delle indagini preliminare per poter pubblicare conversazioni, comunicazioni informatiche o dati su traffici telefonici.

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