Un esame all’inizio e uno alla fine dell’anno scolastico, e borse di studio solo in base al merito e non alle condizioni economiche: sono le maggiori novità del Piano nazionale di qualità e merito illustrato ieri dal ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini e dal consulente Roger Abravanel.
Sul piano degli esami, la novità riguarda l’introduzione della cosiddetta “valutazione oggettiva”: gli studenti verranno valutati in maniera standard dall’invalsi, l’istituto del ministero che si occupa di valutazione, che distribuirà un test all’inizio dell’anno scolastico per attestare quanto lo studente sa, e lo ripeterà alla fine dell’anno per valutare quanto lo studente ha imparato.
Il risultato passerà poi nelle mani dei singoli istituti scolastici che avranno in questo modo un quadro completo della situazione.
A partire da settembre il Pqm coinvolgerà mille scuole medie, e dal 2011 si estenderà alle superiori, per arrivare entro il 2013 ad una copertura del 50 per cento delle scuole medie, e dall’anno successivo alla copertura totale di questi istituti.
Già quest’anno il test è stato sperimentato da 17600 studenti per quanto riguarda le competenze in matematica. L’anno prossimo i ragazzi interessati saranno 50mila e verranno esaminati anche in italiano.
Per quanto riguarda le borse di studio, invece, si passerà al sistema di assegnazione “alla tedesca”: non più aiuti a chi non ha i mezzi, ma solo a chi li merita, indipendentemente dalle condizioni economiche sue e della sua famiglia.