“Io Apro”, “disobbedienza civile” ristoratori contro il Dpcm. Clienti seduti ma senza mangiare

Si chiama “Io Apro” ed è l’iniziativa di protesta della categoria dei ristoratori contro il Dpcm che potrebbe anche vietare l’asporto dalle 18. “Io Apro” è una forma di “disobbedienza civile”, come dicono gli stessi ristoratori. L’appuntamento è per venerdì 15 gennaio, vigilia dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm appunto.

L’idea è quella di una “disobbedienza civile” senza però trasgredire le norme: i clienti si siederanno ai tavoli ma non consumeranno. Solo un gesto simbolico magari per scattarsi una foto a tavola con un amico o un parente oppure con il ristoratore del locale dove una volta si andava a cena una volta a settimana.

Aggiornamento articolo ore 10:40.

“Io Apro”, tutto nasce dai social: chi aderisce

Come riporta Repubblica, tutto è nato da un appello lanciato su Facebook da Maurizio Stara, titolare del pub “RedFox” di Cagliari, che ha chiesto l’adesione dei gestori di altri locali in Italia. “Non spengo più la mia insegna, io apro – si legge nell’appello -. La nostra è una protesta pacifica volta a dimostrare il nostro senso di responsabilità e la nostra capacità di rispettare e far rispettare le regole di prevenzione del Covid-19″.

“Ai partecipanti è richiesto di accomodarsi al tavolo assegnato (non più di 4 persone per tavolo) e di rimanere seduti e composti – prosegue -. La mascherina andrà indossata per accedere al locale e per alzarsi per qualunque motivo. Una volta seduti potrà essere tolta, piegata e messa via. Non sarà possibile somministrare cibi e bevande, quindi consumarle in loco. Vi chiediamo di passare una mezz’ora con noi e di pubblicare un selfie con gli hashtag #nonspengopiùlamiainsegna e #ioapro taggandovi all’interno dal locale. Tutti i partecipanti verranno omaggiati con un piccolo ringraziamento d’asporto per la collaborazione. Grazie per il supporto”.

Basta entrare nel gruppo Telegram “Libera espressione” e reindirizzarsi in quello “Ioapro” per scoprire quali saranno tutti gli esercizi commerciali ribelli che apriranno sia a pranzo che a cena. (Fonti Repubblica e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

 

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