Ior: Procura di Roma dispone dissequestro di 23 milioni

ROMA, 1 GIU – La procura di Roma ha dissequestrato i 23 milioni di euro dello Ior su due conti aperti presso il Credito Artigiano (20 milioni) e la Banca del Fucino (3 milioni) e ritenuti oggetto di movimentazione sospetta.

Tra i motivi dell’iniziativa del procuratore aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Rocco Fava c’e’ anche l’emanazione, da parte dell’autorita’ Vaticana di una legge concernente ”la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attivita’ criminose”.

Nell’ambito dell’inchiesta aperta un anno fa dalla magistratura e culminata nel sequestro dei 23 milioni, sono indagati il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e il direttore generale Paolo Cipriani per violazione delle norme antiriciclaggio. Alla base del decreto di dissequestro, soprattutto, i ”rilevanti mutamenti sul piano normativo ed istituzionale che hanno ridisegnato il contesto in cui occorre valutare – e’ detto nel provvedimento – la permanenza o meno delle ragioni poste a base del decreto di sequestro preventivo”. Fondamentale, per gli inquirenti, il fatto che la Citta’ del Vaticano abbia anche istituito l’Autorita’ di informazione finanziaria (Aif) con compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio e di scambio ”a condizione di reciprocita”’ di informazioni in materia di operazioni sospette. Nel provvedimento si sottolinea che l’Aif ha gia’ cominciato una collaborazione con l’Uif, omologo organo di controllo italiano ”fornendo – si legge nel decreto di dissequestro – informazioni adeguate su di un’operazione intercorsa tra lo Ior ed istituti bancari italiani che e’ stata oggetto di attenzione e di analisi per la sua potenziale illiceita”’.

”Questo significativo insieme di innovazioni normative – prosegue la procura – consente oggi di ritenere che nello stato straniero si sia instaurato un regime giuridico improntato a criteri e regole tali da scongiurare il ripetersi di comportamenti dello Ior omissivi”. Gli accertamenti sui presunti illeciti sfociati nel sequestro del danaro proseguono cosi’ come per altre operazioni sospette.

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