Isabella Noventa, Giuseppe Verde riformato dall'Arma dei Carabinieri Isabella Noventa, Giuseppe Verde riformato dall'Arma dei Carabinieri

Isabella Noventa, Giuseppe Verde riformato dall’Arma dei Carabinieri

Isabella Noventa, Giuseppe Verde riformato dall'Arma dei Carabinieri
Isabella Noventa, Giuseppe Verde riformato dall’Arma dei Carabinieri

PADOVA – Il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Verde è stato riformato dall’Arma per motivi di salute. L’uomo era salito alla ribalta delle cronache per essere l’ex compagno di Debora Sorgato, accusata insieme al fratello Freddy dell’omicidio di Isabella Noventa, segretaria di 55 anni di Albignasego (Padova). 

Dopo oltre un anno di malattia, scrive Il Messaggero Veneto, Verde ha dovuto dire addio alla divisa. Il suo avvocato parla di “problemi di natura psicologica sorti per via dell’incubo in cui è stato catapultato”

Nell’Arma Verde era il professionista che si occupava dell’attività tecnica dopo l’esplosione di un bancomat o dopo una rapina in banca, ma era anche colui che  sviluppava tutti gli accertamenti al computer necessari quando si porta avanti un’indagine.

Nell’inchiesta per l’omicidio di Isabella Noventa Verde era entrato nel febbraio del 2016, quando si era scoperto che aveva una relazione con Debora Sorgato. A marzo nel suo appartamento vennero trovati in un armadio 124mila euro e due pistole con munizioni. 

Verde, ricorda il quotidiano veneto,

è indagato dalla procura padovana per violazione del segreto d’ufficio e accesso abusivo alla banca dati. Tutto era nato dalla perquisizione al comando provinciale dell’Arma dove sono state rinvenute tracce inequivocabili di una ricerca effettuata allo Sdi (banca dati riservata alle forze dell’ordine), accessi non connessi a un’attività d’indagine. Tra il 2013 e il 2014 il carabiniere aveva effettuato alcuni controlli proprio sul conto di Isabella Noventa. Era il periodo in cui la segretaria di Albignasego aveva presentato le denunce per stalking al Commissariato Stanga: sei per la precisione, dopo aver ricevuto offese e minacce sia al telefonino che attraverso alcuni bigliettini lasciati sull’auto.

Nel maggio del 2016 era stato interrogato per quattro ore dal pubblico ministero. Subito dopo gli arresti dei fratelli Sorgato si è messo in malattia, evitando così un trasferimento deciso dai vertici del comando provinciale. A casa è rimasto quasi un anno e ora viene riformato. Quindi, sottolinea il Messaggero Veneto, in pensione anticipata.

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