Ischia: via la casa abusiva, ed è guerriglia tra cittadini e polizia

Pubblicato il 28 Gennaio 2010 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA

È scontro a Ischia. Per tutta la notte di mercoledì e nel corso della mattinata di giovedì circa 300 manifestanti hanno affrontato con barricate e lanci di sassi 150 poliziotti e alcune decine di carabinieri sbarcati da Napoli con un ordine di demolizione per una casa abusiva.

Poco prima delle 9 di giovedì gli agenti hanno caricato i manifestanti a Fango-Casamicciola, riuscendo ad allontanarli dalla sede stradale. I manifestanti hanno bloccato con una barricata la piccola strada attraverso la quale si accede all’ abitazione da demolire.

Momenti di tensione si sono avuti nella notte anche con giornalisti ed operatori quando un poliziotto ha strattonato un operatore televisivo.

Nella tarda mattinata, inoltre, i manifestanti hanno cosparso la strada di nafta a alzato barricate a Casamicciola. I manifestanti hanno costruito uno sbarramento con dei camion in via Montecito, la stradina che dà accesso alla costruzione da abbattere. La zona è presidiata da circa 200 agenti e carabinieri in assetto antisommossa. Il giudice monocratico del Tribunale di Napoli ha intanto respinto la richiesta di sospensione dell’abbattimento dell’immobile.

La Procura di Napoli aveva disposto la demolizione della casa in seguito a una sentenza passata in giudicato. Sospesa per qualche giorno in seguito a pacifiche manifestazioni di protesta, è ora diventata esecutiva e il clima si è fatto più acceso. La demolizione doveva essere eseguita il 19 gennaio scorso, ma un gruppo di cittadini aveva inscenato un “muro umano” davanti all’accesso della casa da abbattere, e il procuratore aggiunto Aldo De Chiara aveva prospettato una sospensione temporanea.

Decisione accolta con favore dal comitato che si oppone alla demolizione, che, a detta degli organizzatori, sostiene una “battaglia sociale per il diritto alla casa”.

Pochi giorni dopo, centinaia di studenti delle scuole medie superiori si erano recati a Casamicciola (Ischia) per esprimere la solidarietà alla famiglia Impagliazzo, destinataria del provvedimento giudiziario, un picchetto non ha praticamente mai abbandonato l’ingresso alla casa, davanti al quale si è tenuta perfino una veglia di preghiera.

Martedì 26 un corteo di circa 3000 persone aveva sfilato tra Lacco Ameno e Ischia, esponendo striscioni e gridando slogan. Molte le case abusive sull’isola, soggetta a vincolo paesaggistico e ambientale, che rischiano l’abbattimento.

Tra queste, non solo giganti di cemento ma anche comuni abitazioni. Alla fine le forze dell’ordine hanno deciso di intervenire, con l’obiettivo di smantellare le barricate innalzate dai manifestanti e rendere eseguibile la sentenza. Centocinquanta poliziotti e alcune decine di carabinieri sono sbarcati sull’isola, provenienti da Napoli, verso le tre di stanotte.

Durante una prima carica contro i manifestanti, alcuni dei quali a volto coperto e muniti di bastoni e pietre, alcuni poliziotti sono rimasti leggermente feriti (tra questi il primo dirigente della Questura di Napoli Luigi Peluso, colpito da un oggetto alla fronte), e alcune donne che partecipavano alla protesta hanno dato in escandescenze. Una decine di persone è stata sottoposta a fermo. Spintonato un operatore della Rai che faceva riprese.

Poi, le acque si sono calmate, ma manifestanti e forze dell’ordine sono rimasti per tutta la notte gli uni davanti agli altri, in attesa di nuovi sviluppi. Per le prossime ore è atteso l’arrivo di altri 40 uomini da Napoli.