Isis a Roma, la strana storia della notizia mezzo sparita. Tre ipotesi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Febbraio 2015 - 15:21 OLTRE 6 MESI FA
isis, la strana notizia della caccia ai due libici

La foto dell’identikit dei due presunti libici Isis ricercati

ROMA – Ieri (mercoledì 18 febbraio) il sito dell’Espresso pubblicava in esclusiva la notizia che i Carabinieri stavano cercando due libici presunti miliziani Isis a caccia di armi a Roma. Dei due forniva anche un identikit sommario: la caccia sarebbe stata concentrata nei quartieri Esquilino e Pigneto.

L’Espresso citava anche una fonte dei Carabinieri che aveva rivelato all’agenzia AdnKronos che i due libici erano entrati in un’armeria per chiedere il prezzo di giubbotti antiproiettili e visori notturni. Il titolare allarmato ha avvertito i carabinieri.

Immediatamente tutti i siti dei giornali hanno rilanciato la notizia. Blitzquotidiano l’ha pubblicata alle 16 e 36. Da stamattina (20 febbraio), in qualche caso rimossa o fatta scivolare con inusuale velocità nella parte bassa dei palinsesti, la notizia non appariva più tra le breaking news. Una storia strana, una sequenza non chiara. Qualcosa è accaduto nell’incrocio tra fatti, redazioni e confezione e diffusione delle notizie. Già, ma cosa? Ecco almeno tre ipotesi, tutte plausibili ma nessuna priva di controindicazioni.

La notizia era vera ma scopriva una “pista calda”, finiva per danneggiare le indagini e favorire i terroristi. Quindi direttori e caporedattori hanno considerato l’opportunità, spontaneamente o sollecitati discretamente dalle forze dell’ordine, di rimuovere dalla vetrina il già pubblicato, insomma hanno fatto sparire la notizia. Oppure l’hanno fatta scivolare in basso? In entrambi i casi per senso di responsabilità, per non fare danno alle indagini. Plausibile. Ma c’è un però grosso come una casa: se c’è e non può non esserci un anti terrorismo che monitora in tempo reale il web, come fa a metterci mezza giornata per accorgersi della notizia pericolosa nel sito di un grande settimanale, di un grande quotidiano e poi via via ovunque nel web? Impossibile immaginare un “maresciallo” sollecitare gli organi di informazione a non far danno almeno mezza giornata dopo che tutti gli jadhisti del mondo, volendo, avevano potuto apprendere della caccia a due di loro “all’Esquilino e al Pigneto”.

La notizia era infondata, frutto di pasticcio e incomprensioni, insomma un prodotto raffazzonato del sistema dell’informazione. Quindi metteva in imbarazzo per la sua infondatezza, infondatezza su materia delicata, assai delicata. E quindi a quel punto il sistema dell’informazione prtova a “fare il vago”, a cavarsela sfilandosi all’inglese, insomma retromarcia in punta di piedi. Plausibile, possibile. Ma allora perché una nota ufficiale dei Carabinieri che consiglia “cautela” su notizie di questo genere? Se la notizia era sostanzialmente falsa, perché questa scelta dei carabinieri di avvalorarla con una nota che finisce con confermare molto più di quanto smentisca?

Terzo, la notizia è vera ma gonfiata. Forse con aria fritta o forse gonfiata con ossigeno puro di fonte. Vero, come da nota dei Carabinieri, l’allarme dato dal titolare dell’armeria e vera la caccia ai due uomini. Ma che quei due siano libici e siano addirittura dell’Isis questa forse è aria fritta. Oppure no, oppure è la traccia “calda” che qualcuno, magari “lupo solitario” in Italia si sta organizzando, anche con un artigianale e goffo sondaggio esplorativo  in armeria.

E’ lo stesso comando provinciale dei carabinieri, interpellato dal sito Roma Today, a ridimensionare l’allarme: L’identikit riguarda due giovani. La loro nazionalità non è nota. La ricerca è scaturita dal fatto che nei giorni scorsi i due si sono recati in un’armeria della Capitale, in zona Esquilino, a chiedere il prezzo di un giubbotto antiproiettile e di un visore notturno. Il titolare dell’armeria, insospettito, ha chiamato i carabinieri denunciando l’accaduto e descrivendo con dovizia di particolare i due che, non essendosi qualificati, non hanno una nazionalità identificabile. Allo stesso modo non ci sono al momento elementi per collegare l’accaduto al terrorismo internazionale. (Roma Today)

Quale delle tre non sappiamo, evidente però che nella categoria “Attacco Isis a Roma” confluiscono e si mescolano con gran confusione reale vigilanza e preoccupazione delle forze dell’ordine, approssimativi passa parola popolari, mezze cose orecchiate dalla pubblica opinione, ansia e bulimia da titolazione dei mass media, rischi reali e favole metropolitane. Un intreccio inestricabile se non facendosi largo a forza con il machete delle verifiche e della plausibilità delle notizie. Machete d entrambi i lati arrugginitissimo.