Isis, a Torino niente arresto per 5 tunisini sospettati di essere terroristi internazionali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Novembre 2017 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA
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Isis, a Torino 5 arresti non eseguibili per “questioni procedurali”

TORINO – Isis, a Torino non saranno arrestati cinque tunisini sospettati di far parte di un gruppo legato al terrorismo internazionale. Cinque misure di custodia cautelare in carcere ottenute dalla Procura, ma gli arresti non possono essere eseguiti per questioni di procedura. I cinque sono sospettati di avere formato in Italia un gruppo collegato all’Isis. Tre di loro si trovano agli arresti domiciliari per droga. Gli altri due invece sono liberi, uno dei quali è già stato espulso nel 2016.

Perché non possono essere arrestati?

Come riporta Il Corriere della Sera, non è possibile eseguire la cattura perché la legge consente agli indagati di presentare ricorso in Cassazione entro dieci giorni dal deposito dell’ordinanza. E se la Cassazione dovesse accogliere il ricorso, i tempi si allungherebbero ulteriormente. Risultato: sono trascorsi 6 mesi da quando il pm Andrea Padalino chiese per la prima volta la cattura, ma ancora oggi nessuno dei cinque tunisini accusati di terrorismo si trova in carcere. Altri due nordafricani, monitorati nella fase iniziale delle indagini, sono nel frattempo deceduti in Siria combattendo come foreign fighters.

Tutti i tunisini erano giunti a Torino nel 2014 e avevano ottenuto permessi di soggiorno per motivi di studio: avevano falsamente dichiarato di essere iscritti all’università e di aver superato anche alcuni esami. Poi si erano spostati a Pisa, dove avevano creato una centrale dello spaccio di droga. A condurre l’inchiesta coordinata dalla Procura sono stati i carabinieri del Ros.

I due foreign fighters erano formalmente indagati dalla procura: dopo un soggiorno in Italia erano andati a combattere in Medio Oriente e, alla loro morte, i compagni li avevano salutati come “martiri” con dei post su Facebook.