Ismar Mesinovic, guerriero jihad che si è portato a morire il figlio di 2 anni

Ismar Mesinovic, guerriero jihad che si è portato a morire il figlio di 2 anni
Foto Ansa

PADOVA – Ismar Mesinovic è un imbianchino bosniaco che ha abbandonato l’Italia per diventare un guerriero della Jihad. Mesinovic, che viveva nella tranquilla Longarone, ha lasciato la moglie e a portato con sé il figlioletto di 2 anni ad Aleppo. L’uomo è partito per combattere e morire e del bimbo invece si sono perse le tracce.

Questa una delle storie emerse dall’indagine che in Veneto il 27 agosto ha portato all’iscrizione di 5 persone nel registro degli indagati con l’accusa di terrorismo. Questa una delle storie a cui i reclutatori della Jihad nella provincia di Padova hanno contribuito a dar vita. Andrea Pasqualetto sul Corriere della Sera scrive:

“Ismar Mesinovic, trentottenne di Doboj che viveva nella tranquilla Longarone, dove ha radicalizzato in breve tempo la sua fede fino a decidere di lasciare la moglie, portare con sé il bambino di due anni e mezzo per raggiungere nel dicembre scorso Aleppo. E lì combattere e morire. Il bambino? «Lo stiamo cercando — assicura l’investigatore —. Abbiamo sentito i nonni in Germania ma non l’hanno mai visto. E di lui in Siria non c’è traccia»”.

La moglie non si dà pace:

“«Mi aveva detto che andava da sua madre in Germania a dipingerle le pareti di casa e poi avrebbe proseguito per la Bosnia. A me non ha mai parlato di guerra santa e di terroristi. Non era un fanatico»”.

 

Gestione cookie