Isola di Serpentara venduta all'imprenditore romano Fabio Sbianchi (Octo Telematics) Isola di Serpentara venduta all'imprenditore romano Fabio Sbianchi (Octo Telematics)

Isola di Serpentara venduta all’imprenditore Fabio Sbianchi (Octo Telematics)

Isola di Serpentara venduta all'imprenditore romano Fabio Sbianchi (Octo Telematics)
Isola di Serpentara (foto Ansa)

ROMA – Fabio Sbianchi, imprenditore romano fondatore della Octo Telematics, che si occupa di servizi per la mobilità, ha acquistato l’isola di Serpentara, davanti a Villasimius. Lo rivela l’Unione Sarda. Il lembo di terra, per una superficie di 134 ettari inedificabili, è sottoposto alla massima tutela ambientale e fa parte dell’area marina protetta Capo Carbonara.

Unica costruzione sull’isola la torre di San Luigi, realizzata dagli spagnoli per l’avvistamento delle navi saracene. Secondo quanto riporta il quotidiano l’imprenditore – che ha acquistato l’isola a luglio ma che firmerà l’atto notarile ad ottobre – intende “mettere in sicurezza la torre spagnola di San Luigi e cederla in comodato d’uso gratuito al Comune e all’Area marina protetta: quell’isola oggi è un parco e deve rimanere tale”.

In tutti questi anni la vendita di Serpentara è stata tormentata: acquistata nel 1975 da un privato e da una società immobiliare romana dichiarata fallita, l’atollo era stato messo all’incanto senza successo per ben tre volte sino al 2010 con un prezzo base di 600mila euro. Nello stesso anno l’indipendentista Doddore Meloni, l’aveva occupata annettendola alla Repubblica di Maluentu, insediatasi nell’isola di Mal di Ventre (Oristano).

L’isola di Serpentara resterà bene fruibile.

“Sono contento che chi ha acquistato l’isola di Serpentara abbia la nostra stessa visione: deve rimanere un parco e deve essere reso fruibile per escursioni ambientali guidate”. Lo dice all’Ansa il sindaco di Villasimius, Gianluca Dessì, commentando la notizia dell’acquisto dell’isola a sud-est della Sardegna da parte di un imprenditore romano.

“Le sue intenzioni sono di lasciarla così com’è e vorrebbe stringere un accordo con la Regione, il Comune e l’area marina protetta di Capo Carbonara per renderla fruibile e per mettere in sicurezza la torre di San Luigi – spiega il primo cittadino – quel monumento, come tante altre torri costiere, con gli anni, sta andando verso il disfacimento e bisognerebbe recuperarlo prima che accada l’irreparabile”.

Il comune di Villasimius avrebbe voluto acquistare l’isola, che negli anni è andata all’asta diverse volte, “ma servono molti soldi in cassa”. Per ora va bene così: “non esiste alcuna speculazione – sottolinea Dessì – è un’isola impervia e rocciosa con giusti vincoli restrittivi e così rimarrà”. (Fonti Ansa e L’Unione Sarda).

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