Istat, 84mila morti in più nel 2020 Istat, 84mila morti in più nel 2020

Istat: 84mila morti in più nel 2020 rispetto alla media 2015-19. Al Nord la seconda ondata ha fatto strage

Istat: gli 84mila morti in più del periodo compreso fra febbraio e novembre rispetto alla media dei precedenti 5 anni aggiornano il conto dei decessi.

Considerando i quasi 58mila decessi addebitati ufficialmente al contagio di coronavirus il conto va aumentato. Ballano quasi 30mila decessi di differenza. I dati Istat ci consegnano anche la stima dei danni umani provocati dall’abbattersi della seconda ondata al Nord.

Le regioni più colpite sono Valle d’Aosta (+139% contro il +71% di aprile), Piemonte (+98% contro il +77% di aprile), Veneto (+42,8% rispetto al +30,8% di aprile) e Friuli-Venezia Giulia (+46,9% vs +21,1%).

Istat, 84mila morti in più tra febbraio e novembre 2020 rispetto alla media degli ultimi 5 anni

Nel periodo di osservazione dell’epidemia di Covid-19 (febbraio-novembre 2020) si stimano complessivamente circa 84mila morti in più rispetto alla media del 2015-2019.

Lo annuncia l’Istat nel Rapporto prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

I decessi di persone positive al Covid-19 registrati dalla Sorveglianza integrata riferiti allo stesso periodo sono 57.647 (il 69% dell’eccesso totale).

Spallanzani: “Il virus ci terrà compagnia fino a aprile 2022”

Il direttore scientifico dello Spallanzani, Ippolito, chiarisce che “nonostante la vaccinazione, il virus ci terrà compagnia fino al primo trimestre 2022”.

Allarme del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc): le varianti del virus sono segnalate in 26 Paesi, 13 dei quali europei. Cresce così il rischio di un aumento dei casi in Europa.

Istat, in seconda ondata boom morti in VdA e Piemonte

In molte regioni del Nord l”eccesso di mortalità’ ha avuto un impatto maggiore nella seconda ondata rispetto alla prima ondata di marzo-aprile.

Le regioni più colpite sono Valle d’Aosta (+139% contro il +71% di aprile), Piemonte (+98% contro il +77% di aprile), Veneto (+42,8% rispetto al +30,8% di aprile) e Friuli-Venezia Giulia (+46,9% vs +21,1%).

L’incremento dei decessi di novembre è più basso della prima ondata solo in Lombardia (+66% a novembre rispetto al +192% di marzo e il +118% di aprile) e in Emilia-Romagna (+34,5% rispetto al +69% di marzo)

Morti per virus incidono per il 9,5%

“Da fine febbraio a novembre i decessi Covid-19 rappresentano il 9,5% del totale dei decessi del periodo”. Lo rivela l’Istat nel suo rapporto sull’incidenza del Covid nella mortalità in Italia.

“Durante la prima ondata epidemica (febbraio-maggio) questa quota è stata del 13% – si legge -, mentre nella seconda ondata il contributo complessivo dei decessi Covid-19 è passato al 16% a livello nazionale.

Se si considerano i contributi per fasce di età la mortalità per Covid-19 ha “contribuito al 4% della mortalità generale nella classe 0-49 anni, all’8% nella classe 50-64 anni, all’11% nella classe 65-79 anni e all’8% negli over 80”.

Decessi mensili under 50 sotto la media

“Per quanto riguarda la classe di età 0-49 anni, per quasi tutto il periodo considerato (da gennaio a novembre, ndr) i decessi mensili del 2020 sono inferiori a quelli medi del 2015-2019, ad eccezione del dato di marzo e di novembre riferito agli uomini residenti al Nord.

Per cui si osserva un incremento rispettivamente dell’11% e del 4,9%”. Il dato “si può spiegare considerando sia la minore letalità dell’epidemia al di sotto dei cinquanta anni, sia la riduzione della mortalità” per effetto del blocco della mobilità e di molte attività produttive. (fonte Ansa)

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