Istat: “Il commercio in Italia è quasi fermo”, cala l’acquisto di alimentari

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il commercio in Italia è praticamente fermo. Le vendite al dettaglio nella media dell’intero 2010 sono rimaste quasi immobili, salendo solo dello 0,4% rispetto al 2009. Lo comunica l’Istat, sottolineando ”l’andamento stagnate” che segue due anni, il 2008 e il 2009, terminati in ribasso. Sul dato del 2010 pesano i cali degli alimentari (-0,3%) e delle imprese che operano su piccole superfici (-0,4%).

Le vendite al dettaglio a dicembre sono aumentate dello 0,2% rispetto a novembre e dello 0,4% (dato grezzo) rispetto a dicembre 2009. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che su base congiunturale nell’ultimo trimestre si registra una variazione nulla (dati destagionalizzati), quindi un sostanziale stallo delle vendite.

Il dato annuo riferito al 2010 è, spiega l’Istat, una sintesi della flessione delle vendite dei prodotti alimentari (-0,3%) e di un’uguale incremento dei beni non alimentari (+0,3%). Se invece si guarda alla dimensione del punto vendita, si registra un ribasso per i piccoli negozi (-0,4%), mentre risulta in crescita la grande distribuzione (+0,7%). Più in particolare, riguardo alla gdo, tra gennaio e dicembre 2010, su base tendenziale, segnano un dato negativo gli ipermercati (-0,3%), al contrario è positivo il risultato ottenuto di discount alimentari (+1,3%).

Analizzando i settori non alimentari, sempre nel confronto tra la media del 2010 e quella dell’anno precedente, le vendite hanno segnato gli aumenti più sostenuti per Foto‑ottica e pellicole (+2,2%) ed Elettrodomestici, radio, tv e registratori (+1,9 %), mentre il calo di maggiore entità ha interessato Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni e telefonia (-1,1%).