La durata media del matrimonio risulta ormai pari a 15 anni per le separazioni e a 18 anni per i divorzi e l’età media alla separazione è di circa 46 anni per i mariti e di 43 per le mogli; in caso di divorzio raggiunge, rispettivamente, 47 e 44 anni.
In Italia ci si separa consensualmente: nel 2011 si sono concluse in questo modo l’84,8% delle separazioni e il 69,4% dei divorzi. Lo rileva l’Istat secondo cui la litigiosità tra coniugi riguarda più il sud: la quota di separazioni giudiziali (15,2% il dato medio nazionale) è più alta nel Mezzogiorno (19,9%) e nel caso in cui entrambi i coniugi abbiano un basso livello di istruzione (21,5%).
Il 72% delle separazioni e il 62,7% dei divorzi hanno riguardato coppie con figli avuti durante il matrimonio. Il 90,3% delle separazioni di coppie con figli ha previsto l’affido condiviso, modalità ampiamente prevalente dopo l’introduzione della legge del 2006. Nel 57,6% delle separazioni la casa è assegnata alla moglie, nel 20,9% al marito mentre nel 18,8% dei casi si prevedono due abitazioni autonome e distinte, ma diverse da quella coniugale.
Aumentano le separazioni di coppie miste, coniugi di diversa cittadinanza. Lo rileva l’Istat, secondo i cui dati nel 2005 sono state pronunciate nei tribunali italiani 7.536 separazioni riguardanti ‘coppie miste’, contro 4.266 concesse nell’anno 2000, con un incremento pari al 76,7%. Quasi in sette casi su dieci, la tipologia di coppia mista che arriva a separarsi è quella con marito italiano e moglie straniera (o che ha acquisito la cittadinanza italiana in seguito al matrimonio). Questo risultato appare strettamente connesso con la maggiore propensione degli uomini italiani a sposare una cittadina straniera.