Italia verso zona rossa, coprifuoco anticipato, marzo 2021 come quello 2020: verso nuove restrizioni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2021 - 08:11 OLTRE 6 MESI FA
Italia zona rossa, coprifuoco anticipato, marzo 2021 come quello 2020: verso nuove restrizioni

Italia zona rossa, coprifuoco anticipato, marzo 2021 come quello 2020: verso nuove restrizioni (Foto Ansa)

Tutta Italia in zona rossa (a parte la Sardegna), oppure se passa la linea più “morbida” tutta Italia, o quasi, in zona arancione. Poi anche il coprifuoco anticipato, magari all’ora dell’aperitivo, visti gli assembramenti degli ultimi weekend in tutta Italia. Comunque vada sarà un marzo 2021 come quello 2020, non in lockdown nazionale magari, ma in gran parte sì. Con il virus che continua a correre e le varianti del Covid sempre più diffuse in tutto il paese, l’Italia si avvia per forza di cose verso nuove restrizioni.

Già venerdì, con i dati del nuovo monitoraggio, la maggior parte delle Regioni sarà in zona arancione o rossa. Più della metà degli italiani dovranno dunque fare nuovamente i conti con negozi chiusi, spostamenti limitati all’interno del proprio comune o vietati. Poi milioni di bambini e studenti dall’asilo alle superiori in didattica a distanza.

Italia in zona rossa, l’arancione va stretto?

“A me sembra che tutta Italia, tranne la Sardegna, si stia avvicinando a passi lunghi verso la zona rossa” dice il consulente della Lombardia Guido Bertolaso. Lo fa esprimendo senza mezzi termini quella che è la preoccupazione della maggioranza dei governatori. “Se questa crescita, avvenuta in 10-15 giorni, non trova un’accelerazione nella risposta, rischiamo di essere travolti”. Conferma anche il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, secondo il quale le restrizioni previste dalla “zona arancione classica” non bastano più.

Una situazione certificata anche dai dati quotidiani del ministero della Salute: quasi 21mila contagi in 24 ore, con la Lombardia che ne ha uno su quattro, altri 347 morti. Un tasso di positività tornato al 5,8%, oltre mezzo punto più del giorno prima, ricoveri in aumento sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari.

Le regioni a rischio cambio colore

La stretta, dunque, arriverà con il monitoraggio di venerdì anche se fonti di governo continuano a ripetere che un lockdown nazionale al momento non è all’orizzonte. Si continuerà con il sistema delle fasce, forse. In rosso potrebbero andare da lunedì 8 marzo l’Emilia Romagna, la Campania, che ormai da 10 giorni fa segnare più di duemila casi al giorno. Ma anche l’Abruzzo, che ha comunque già due province – quelle di Pescara e Chieti – in lockdown.

A rischio arancione sono invece la Calabria, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, con Lazio e Puglia sul limite. Di fatto, in due terzi dell’Italia saranno in vigore le restrizioni più dure. Senza contare che già molti governatori sono intervenuti con proprie ordinanze, dichiarando zone rosse o arancioni locali. Bologna e Modena saranno in lockdown nelle prossime ore, ha annunciato Bonaccini, mentre le province di Udine e Gorizia passeranno in arancione da venerdì per decisione del presidente Massimo Fedriga che ha disposto la didattica a distanza per tutti gli studenti delle medie, delle superiori e delle università.