BRESCIA – Il giorno dopo la scomparsa della piccola Iuschra Gazi disse di averla vista seduta su una panchina, prima che scappasse via spaventata da una porta che sbatteva. Ora Enrico Ragnoli, testimone chiave nel caso della ragazzina autistica dispersa da oltre 80 giorni nei boschi di Serle (Brescia), è finito in carcere.
Il tribunale di Brescia ha ordinato il suo arresto, sulla base di una condanna diventata esecutiva per rapina. Proprio per via dei suoi trascorsi giudiziari, inizialmente gli investigatori avevano considerato l’uomo non attendibile.
Dopo gli appelli disperati del padre, il pm Donato Greco ha deciso di ricominciare a cercare. Proprio a partire dalle indicazioni fornite da Ragnoli che, già il 20 luglio, un giorno dopo la scomparsa disse di averla vista su una panchina a forma di tronco.
Dopo una settimana di lavoro sul campo le ricerche sono state interrotte. Di Iuschra, 12 anni, di origini bengalesi, non si anno più notizie dal 19 luglio scorso, quando durante una gita con altri minorenni disabili è all’improvviso sfuggita al controllo degli operatori della Fobap, Fondazione bresciana assistenza psicodisabili.
“Abbiamo impiegato le migliori tecnologie disponibili e completato il mandato che ci era stato assegnato dalla procura. Non sono emerse novità”, ha detto il prefetto di Brescia Annunziato Vardè. Le nuove ricerche si erano concentrate in una zona indicata da Ragnoli, che nelle ultime settimane era stato ospite di numerose trasmissioni televisive.