Ivrea, tribunale riconosce: Uso scorretto cellulare fa venire il cancro Ivrea, tribunale riconosce: Uso scorretto cellulare fa venire il cancro

Ivrea, tribunale riconosce: Uso scorretto cellulare fa venire il cancro

Ivrea, tribunale riconosce: Uso scorretto cellulare fa venire il cancro
Ivrea, tribunale riconosce: Uso scorretto cellulare fa venire il cancro

TORINO – L’uso scorretto del cellulare fa venire il cancro. Lo ha stabilito un giudice di Ivrea, Luca Fadda, che ha condannato l’Inail a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale a Roberto Romeo, dipendente di 57 anni di Telecom Italia cui è stato diagnosticato un tumore al cervello: per 15 anni l’uomo ha usato il cellulare per lavoro, per più di tre ore al giorno e senza protezioni. E’ la prima volta in Italia, che “una sentenza riconosce un nesso tra l’uso scorretto del cellulare e lo sviluppo di un tumore al cervello”, esultano gli avvocati Renato Ambrosio e Stefano Bertone, dello studio legale torinese Ambrosio e Commodo.

Lo storico verdetto è stato pronunciato lo scorso 30 marzo. Il giudice piemontese ha tenuto conto di una consulenza tecnica secondo la quale è stato proprio l’uso del telefonino la causa scatenante del neurinoma acustico, un tumore benigno ma invalidante. “Speriamo che la sentenza spinga ad una campagna di sensibilizzazione, che in Italia non c’è ancora”, ha aggiunto l’avvocato Bertone.

L’effetto delle onde elettromagnetiche emesse dai cellulari era già stato riconosciuto nel 2011 dalla Iarc e in precedenza si erano pronunciate la Corte d’Appello di Brescia e la Cassazione. “Il fatto che i tribunali italiani riconoscano la causa oncogena insita nei campi elettromagnetici generati dai cellulari – sottolinea l’avvocato Bertone – è il segno del continuo avanzamento delle conoscenze scientifiche. E’ importante che tutti gli italiani siano al corrente dei rischi che corrono utilizzando i cellulari. E’ importante che i bambini e le donne in gravidanza non usino il cellulare. Senza dimenticare l’esposizione passiva, con lo stesso meccanismo del fumo passivo”.

Per questo motivo è stato creato il sito neurinomi.info in cui sono raccolte tutte le informazioni utili per chi usa abitualmente e in maniera intensa il cellulare. “Per quindici anni ho lavorato quattro ore al giorno con il telefono cellulare – racconta Roberto Romeo – Non voglio demonizzare il cellulare, ma voglio che ne venga fatto uso consapevole. Le persone devono essere informate dei rischi”.

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