Jessica Faoro, il pm chiede l'ergastolo (con isolamento diurno) per Alessandro Garlaschi (foto Ansa) Jessica Faoro, il pm chiede l'ergastolo (con isolamento diurno) per Alessandro Garlaschi (foto Ansa)

Jessica Faoro, il pm chiede l’ergastolo (con isolamento diurno) per Alessandro Garlaschi

Jessica Faoro, il pm chiede l'ergastolo (con isolamento diurno) per Alessandro Garlaschi (foto Ansa)
Jessica Faoro, il pm chiede l’ergastolo (con isolamento diurno) per Alessandro Garlaschi (foto Ansa)

MILANO – Ergastolo e isolamento diurno. Questa la richiesta della Procura di Milano per Alessandro Garlaschi, il tranviere imputato di omicidio per aver ucciso con 85 coltellate Jessica Valentina Faoro, la ragazza di 19 anni che aveva ospitato a casa sua, in via Broschi.

La richiesta del carcere a vita è stata avanzata da pm Cristiana Roveda nel processo con rito abbreviato.

Alessandro Garlaschi è imputato nel processo con rito abbreviato (che consente lo sconto di un terzo della pena) di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, oltre che di vilipendio di cadavere per aver bruciato una parte del corpo della giovane. 

Fuori dal tribunale una decina di amiche e familiari di Jessica si sono riuniti in un presidio per chiedere “giustizia”.

Al sit-in hanno partecipato anche la zia della ragazza, Maria, e la bisnonna, Cristina. “Lotteremo per la giustizia”, “Per non dimenticare” e “Non è normale che sia normale”, sono le frasi che campeggiano sui cartelli esposti dalle ragazze di fronte all’entrata principale del Tribunale.

“Noi ragazze ci rivediamo molto in Jessica”, ha detto Morena De Gaetano, ex compagna della 19enne, quando entrambe erano minorenni, alla comunità ‘Istituto Sacra Famiglia delle Suore Benedettine’ di Voghera, in provincia di Pavia. “Noi siamo state un po’ più fortunate – ha aggiunto – forse un po’ più forti rispetto a lei, però lei faceva parte della nostra famiglia e non smetteremo mai di lottare”. E ancora: “Vogliamo che Garlaschi ci guardi negli occhi. Ha avuto il coraggio di uccidere una ragazzina che si fidava di lui, avrebbe dovuto avere lo stesso coraggio di presentarsi qui davanti a noi”. Infine ha fatto un appello alle istituzioni perché si prendano cura delle ragazze, che escono dalle comunità, una volta maggiorenni. “Abbiamo bisogno di aiuto per inserirci nella società, almeno fino a quando non riusciamo a mantenerci da sole. Jessica è stata abbandonata dalle istituzioni – ha concluso la ragazza – ha provato a chiedere aiuto, ma le hanno sbattuto le porte in faccia”.

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