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Jessica Faoro uccisa a coltellate. Fermato l’amico tranviere. Le urla dei vicini: “Maledetto mostro”

di Gianluca Pace |7 Febbraio 2018 18:43

Jessica Valentina Faoro

Jessica Valentina Faoro

MILANO – Alessandro Garlaschi, tranviere 39enne, è stato fermato per l’omicidio della diciannovenne Jessica Valentina Faoro.

L’uomo, attualmente interrogato dal pm Cristiana Roveda e dagli uomini della squadra mobile, avrebbe fatto parziali ammissioni.

“Sei un mostro”, “maledetto”, “spero marcirai in galera”, “pezzo di m…” gli insulti rivolti all’uomo da alcuni vicini e passanti mentre veniva portato via dalla polizia che lo ha interrogato a lungo in via Brioschi, nell’appartamento dell’aggressione.

Il fatto è avvenuto a Milano, in via Brioschi, zona Ticinese, in uno stabile dove abitava l’uomo insieme alla moglie. Il cadavere della ragazza è stato trovato stamattina alle 10.30 al secondo piano della scala 11 del civico 93: da quell’appartamento è stata portata via, per essere ascoltata, anche la moglie di Garlaschi che pare non fosse in casa al momento dell’omicidio.

Secondo le prime indagini l’uomo, approfittando della temporanea assenza della moglie, avrebbe aggredito Jessica per avere un rapporto sessuale. Altre versioni – da appurare – dicono Jessica fosse lì ospite da qualche giorno(in subaffitto) dopo aver lasciato una comunità.

Altri testimoni riferiscono di aver sentito Garlaschi dire, “Ho fatto un guaio grosso”, mentre passava dalla portineria del condominio mentre altri avrebbero riferito di aver sentito le parole “ho una ragazza morta a casa”.

Jessica Valentina Faoro era figlia di un conducente della linea 2 della metropolitana milanese, Stefano Faoro.

In queste ore, sotto le foto postate dalla giovane su Facebook sono apparse decine di commenti. Non solo condoglianze per la famiglia, ma anche messaggi di rabbia e indignazione. “Basta con questo stillicidio di ragazze morte ogni giorno – scrive un utente – e con questa inaudita serie di vittime innocenti!”. Un altro scrive: “Queste persone non sono degne nemmeno di essere chiamate persone ma animali”, “Pena di morte per le bestie”. E ancora: “Riposa in pace, angelo”, “Dolcissima creatura” e “Povera piccola”.

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