Jessica Valentina Faoro, il biglietto di Garlaschi: “Spero che mi farai qualcosina…”

Jessica Valentina Faoro biglietto
Jessica Valentina Faoro e Alessandro Garlaschi

MILANO – C’è un biglietto scritto a penna da Alessandro Garlaschi tra gli elementi che indicano un suo “chiaro interesse sessuale” verso Jessica Valentina Faoro, la 19enne uccisa mercoledì scorso in via Francesco Brioschi 93 a Milano. Lo scrive il gip Anna Calabi nell’ordinanza con cui ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere per il tranviere accusato dell’omicidio della giovane.

Nel biglietto indirizzato alla 19enne uccisa nella casa di Garlaschi in via Brioschi, dove era ospite, e ritrovato sul comodino della camera da letto del tranviere, c’era scritto: “Ciao bimba sai che tvb. E ci tengo un casino a te! Stasera spero che mi starai facendo ‘qualcosina’ oltre al dvd, ma devi fare tutto tu e dirmi quando iniziare”.

Gli “ambigui comportamenti tenuti da Garlaschi” nei confronti di Jessica Valentina Faoro – tra cui le carezze ad un braccio mentre lei riposava e che l’avevano spaventata – di cui parlò la stessa vittima ai carabinieri sei giorni prima del delitto, risultano “particolarmente significativi al fine di fare luce sul movente della brutale e mortale aggressione di cui è stata vittima che potrebbe essere stata preceduta da un approccio di natura sessuale respinto dalla ragazza”.

Il gip ricostruisce che, la notte tra il 31 gennaio e l’1 febbraio, Jessica aveva richiesto l’intervento dei carabinieri perché aveva bisogno di ritirare i suoi “effetti personali” dalla casa di Garlaschi, di cui era ospite.

Nel provvedimento si legge inoltre che il tranviere ha provato anche a sbarazzarsi, senza riuscirci, di “oggetti erotici” contenuti in due plichi a lui indirizzati. Il giudice Calabi, poi, ha ritenuto di applicare la misura cautelare in carcere per l’uomo visto il “concreto e attuale” pericolo di fuga. Inoltre il giudice cita una relazione medico legale da cui emerge che la ragazza sarebbe stata colpita con 40 coltellate.

Nell’ordinanza si legge che Garlaschi, “resosi autore di un gravissimo delitto ha agito con determinazione atteso il numero di fendenti inferto alla vittima e con lucidità ha gestito la fase successiva rimanendo dentro la abitazione alcune ore ove ha inizialmente tentato di cancellare le prove del delitto e di occultare il cadavere della vittima”.

 

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