Arbitro pestato a San Basilio: Juri Alviti, l'ex irriducibile della Lazio, gli ha salvato la vita Arbitro pestato a San Basilio: Juri Alviti, l'ex irriducibile della Lazio, gli ha salvato la vita

Arbitro pestato a San Basilio: Juri Alviti, l’ex irriducibile della Lazio, gli ha salvato la vita

Arbitro pestato a San Basilio: Juri Alviti, l'ex irriducibile della Lazio, gli ha salvato la vita
Arbitro pestato a San Basilio: Juri Alviti, l’ex irriducibile della Lazio, gli ha salvato la vita (foto Facebook)

ROMA – C’è una storia più edificante nella brutta vicenda del giovane arbitro pestato negli spogliatoi del campo della Virtus Olympia a San Basilio, periferia est di Roma: a salvargli letteralmente la vita è stato Juri Alviti, preparatore atletico dell’Atletico Torrenova, più noto per essere stato uno dei capi degli Irriducibili, gli ultrà della Lazio dell’epoca d’oro di Cragnotti, prima della guerra, persa, contro Lotito. 

Dopo i pesanti schiaffi e pugni ricevuti nello stanzino lasciato colpevolmente incustodito alla fine di un match particolarmente caldo, l’arbitro Riccardo Bernardini ha sbattuto violentemente la testa. Aveva perso conoscenza in preda a qualcosa di avvicinabile a un attacco epilettico: Juri, che peraltro era stato espulso proprio da Bernardini e si trovava in tribuna, si è precipitato negli spogliatoi ed è riuscito ad estrarre la lingua del povero arbitro che rischiava di morire soffocato. 

“Ho avuto paura che fosse morto. Superato lo choc, mi sono avvicinato gli ho aperto la bocca. Era serrata, poi gli ho tirato fuori la lingua e l’ho aiutato a respirare. Aveva perso i sensi”, ha raccontato a Roma Today.

Juri Alviti, “irriducibile dal cuore d’oro” ha titolato il Messaggero, ha avuto un passato di supporter un po’ burrascoso, diciamo così: tassista trasteverino e capo ultrà “compagno” in mezzo a una curva dichiaratamente di destra, condanne e assoluzioni, cadute e risalite. Quindi ha messo a disposizione le sue doti atletiche e pugilistiche per i più giovani, facendo l’istruttore di boxe, l’allenatore e da ultimo il preparatore atletico tra i ragazzi delle periferie, veri “non luoghi” in una città che sembra ignorare la vita che scorre fuori dalle antiche mura del centro storico. 

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