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Kata scomparsa a Firenze, si indaga per sequestro. La madre e il padre tentano il suicidio

Kata, la bimba peruviana scomparsa a Firenze da 5 giorni. Si fa probile che la piccola sia stata rapita a scopo di estorzione. Proseguono intanto le ricerche dei Carabinieri che hanno effettuato anche la sera di ieri controlli e sopralluoghi con i cani in uno stabile vicino al palazzo occupato dove abita Kata . I sopralluoghi avrebbero avuto esito negativo.

Kata, la mamma ricoverata per aver ingerito candeggina

Intanto la madre della piccola ha trascorso la notte in ospedale, al pronto soccorso, dove è stato trasportata nel tardo pomeriggio di ieri perchè, secondo quanto appreso, avrebbe ingerito una piccola quantità di candeggina.

Anche il padre della piccola, 27 anni, detenuto nel carcere di Sollicciano a Firenze, ha ingerito detersivo venendo poi portato in ospedale dove è stato sottoposto a lavanda gastrica. Il giovane è poi rientrato a Sollicciano: nei suo confronti è stato attivato il piano di prevenzione del rischio suicidario, come sempre quando si verificano casi del genere. Da capire, secondo quanto appreso, se si sia trattato di un tentativo di suicidio o di un atto di autolesionismo a seguito delle notizie sulla scomparsa della sua bambina. Il padre di Kata è detenuto per piccoli reati contro il parimonio.

Inquirenti stanno valutando le segnalazioni

Gli inquirenti proseguono nella valutazione di tutte le ipotesi e segnalazioni. “La madre ha chiarito tutto quanto. Ha riportato la sua versione dei fatti rispetto a ogni circostanza e gli inquirenti stanno valutando tutto ciò che è in loro possesso ad oggi” ha spiegato l’avvocato Daica Rometta dell’associazione Penelope che ha accompagnato in procura la madre di Kataleya

Come scrive Il Messaggero, Rometta ha spiegato che “le indagini sono in corso e strette nella massima riservatezza. La madre è stata sentita e ha ripercorso quella giornata ed ha chiarito ogni aspetto. Lei è la persona offesa quindi non necessita della mia presenza nel momento in cui è sentita”.

Si indaga per sequestro a scopo di estorsione

L’avvocato ha spiegato che al momento non risultano nomi di indagati iscritti sul registro. Nel frattempo si indaga però per sequestro a scopo di estorsione e sta indagando anche la Direzione distrettuale antimafia. C’è stata anche una chiamata in cui un uomo ha detto “Kata è comn me”. La chiamata è stata però giudicata non attendibile. Intanto, trattandosi di indagini per estorsione, la piccola non sarà più ricercata con le perlustrazioni sul territorio. La Polizia Giudiziaria punta al sequestro di persona e quindi la modalità delle indagini cambia.

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