La cricca a processo

PERUGIA, 14 GIU – La ''cricca'' degli appalti arriva in aula. Domani mattina davanti al gup di Perugia Claudia Matteini e' infatti in programma l'inizio dell'udienza preliminare nei confronti dei 19 tra imprenditori, liberi professionisti e funzionari pubblici, nonche' 11 societa' (per illeciti amministrativi in relazione ai reati contestati) , per i quali i pm perugini Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi hanno chiesto il rinvio a giudizio. Tutti si proclamano comunque estranei agli addebiti.
Quella in programma presso gli uffici del giudice per le indagini preliminari sara' comunque una prima udienza strettamente tecnica dedicata alla verifica della costituzione delle parti. Poi il procedimento sara' rinviato.
Tra le prime questioni che il giudice dovra' affrontare quella dell'aula dove accogliere tutte le parti coinvolte, un centinaio di persone complessivamente. Molti degli imputati, comunque, domani non saranno probabilmente a Perugia. L'inchiesta che approda davanti al gup venne avviata dalla procura di Firenze che indagava sull'urbanizzazione di un'area alla periferia della citta'. Dopo i primi arresti fu trasmessa nel capoluogo per il coinvolgimento dell'allora procuratore aggiunto di Roma Achille Toro. L'ex magistrato ha chiesto di patteggiare la condanna per il reato di rivelazione di segreto di ufficio (istanza che sara' esaminata nei prossimi giorni) mentre i pm hanno sollecitato l'archiviazione dell'accusa di corruzione.
Il procedimento perugino ruota intorno alla figura del costruttore Diego Anemone. Nel capoluogo umbro i pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi hanno infatti ricostruito quello che era – a loro avviso – il sistema illecito per gestire gli appalti per i Grandi eventi sotto il controllo del Dipartimento per lo sviluppo e la competitivita' del turismo. Accusando funzionari quali Angelo Balducci, Mauro della Giovampaola, Fabio De Santis e Claudio Rinaldi di averlo fatto ''in maniera del tutto antieconomica per le casse pubbliche, a favore degli imprenditori''. Ricevendo in cambio il coinvolgimento in operazioni immobiliari ma anche l'uso di telefoni e auto, nonche' prestazioni sessuali a pagamento. ''Un sodalizio stabile'' accusano i pm che ''consentiva una gestione pilotata'' degli appalti. In particolare nei confronti di Anemone.
La presunta cricca e' accusata di avere interferito con alcuni dei maggiori appalti per i Grandi eventi degli ultimi anni, dal G8 che doveva tenersi alla Maddalena ai lavori per i 150 anni dell'Unita' d'Italia, ma anche con i mondiali di nuoto a Roma, facendone lievitare, talvolta ''a dismisura'' i costi.
Usufruendo – ipotizzano gli inquirenti – di una sorta di ''protezione globale'' dell'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso (anche lui ha comunque sempre rivendicato la correttezza del proprio operato). Accuse che da domani passano al vaglio del gup.

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