La mamma di Federico Aldrovandi: "Tutti sanno come è andata"

FERRARA, 24 FEB – Sara' a processo come imputata di diffamazione, Patrizia Moretti, e al suo blog 'Federico Aldrovandi' che e' stato lo strumento principale per ottenere verita' sulla morte del figlio Federico, ha affidato il suo commento sul nuovo ruolo giudiziario che da vittima e' oggi costretta a vestire, quello appunto di imputata.

''Quasi non riesco neanche piu' ad essere arrabbiata, sono soprattutto triste, delusa, affranta da tutto questo – scrive – Ma questo e' niente rispetto all'assenza di Federico. Ma che cosa si vuole dimostrare con questa querela? Ormai tutti sanno come sono andate le cose. E' scritto su almeno 3 sentenze e in 6 anni di cronaca. Basta''. ''Il primo marzo inizia il processo a Mantova – e' il suo commento -. Ho gia' avuto diverse querele da parte dei responsabili della morte di Federico. Finora sono state archiviate. Molte querele partite da funzionari della questura di Ferrara hanno investito persone che commentavano sul blog. Querele provenienti da taluni funzionari di polizia responsabili delle indagini. Questore Elio Graziano incluso''.

''Non capisco, davvero non capisco dove si voglia arrivare con le querele per diffamazione a carico della famiglia della vittima, a carico di chi scrive un commento o di chi pubblica un articolo. Forse cambiera' la realta' dei fatti? No. L'unico morto e' Federico. Vorrei che si avesse rispetto per lui e per la sua giovane vita perduta – aggiunge -. Per il dolore di tutti noi. Per un omicidio che ha assunto una rilevanza sociale proprio perche' insabbiato. Chi querela ora e' un magistrato. Ma cosa si sta cercando? Quale giustizia? Non vedo nessuna giustizia in una sua assenza durata mesi. Amaramente penso che chi querela le vittime non cerchi giustizia, ma affermazione di potere''.

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